Pro Patria: Testa e Finnat ripartono da Turotti e dall’ambizione, in attesa del ripescaggio in Serie C
la Pro si rimbocca le maniche: confermato il DS Sandro Turotti, la governance resta salda nelle mani di Patrizia Testa e Finnat, in "unanimità di intenti". In sala stampa si parla di futuro, ma con la concretezza di chi ha appena fatto i conti con una retrocessione

In attesa di avere l’ufficialità sul futuro, la Pro Patria, ancora nel limbo tra dilettantismo e professionismo dopo la retrocessione di maggio e la domanda di riammissione, inaugura, per lo meno sulle scrivanie biancoblu, la nuova stagione.
Soltanto con la certezza assoluta del ritorno immediato in C la società di Busto Arsizio potrà definire l’immediato orizzonte sportivo, perché la differenza tra le due categoria è, come risaputo, colossale.
Intanto però da Via Cà Bianca la presidente Patria Testa e i nuovi soci della fiduciaria Finnat, subentrati a gennaio al 49% e rappresentati dall’avvocato Rosanna Zema, dettano già la nuova linea, che dovrà avere come stella cometa la parola «ambizione», nell’ottica di un progetto a lungo termine, dalla durata di circa cinque anni.
A QUATTRO (O PIÙ) MANI
Al centro tra le due figure, de facto a un paritario 50%-50%, il direttore sportivo Sandro Turotti, seduto in una posizione tutt’altro che casuale. Si ripartirà dunque dall’esperienza, anche come consigliere di Lega, di Testa e dallo sguardo di Turotti, ma con un futuro ancora da scrivere.
Dall’altra parte della scrivania, la sala stampa dello “Speroni” è piena come sarebbe bello vederla a ogni vigilia di partita. Dopo il dramma sportivo la voglia di ripartire è tanta, e i media e affini sommergono di domande i protagonisti scavalcando anche le tradizionali regole d’ingaggio e le buone prassi delle conferenze stampa, forse perché «la ferita» della retrocessione è ancora aperta, volendo usare l’immagine evocata dal ds nel ripensare alla partita di Vercelli e all’epilogo dell’annata appena conclusa.
TORNARE I VERI TIGROTTI SUL CAMPO E DIETRO LE SCRIVANIE
«La retrocessione non si cancella, purtroppo è arrivata anche per una serie di coincidenze negative – commenta Patrizia Testa -. Adesso lo spirito che ci porta ad affrontare insieme il prossimo campionato è quello di voler tornare a essere i veri tigrotti sul campo e dietro le scrivanie». E allora, da dove si riparte? Dalla conferma del ds, sì. Ma anche dal mettere nero su bianco che la Pro Patria, oggi, si muove per unità e unanimità d’intenti dopo novi anni in cui, a livello societario, Testa ha fondamentalmente agito da sola: «Qualche pecca c’è stata, e me la prendo. Ora ci sono più caselle da riempire insieme». Alla domanda sull’inserimento di un possibile dg, la risposta è chiara: «No. Il dg, da anni, è di fatto il direttore. Tutto passa da lui. E da quest’anno, zero deroghe».
FINNAT, UN ORIZZONTE DI CINQUE ANNI
Zema “rilancia”, in attesa che i nuovi soci si presentino ufficialmente. Ma per quello ci vorrà ancora del tempo: «Lavoriamo su un orizzonte a cinque anni. L’obiettivo è costruire un organigramma chiaro, investire su accademia e tecnologia sia in ambito medico che commerciale. La Pro Patria ha una storia, e merita un rilancio vero». Il tutto a partire dal «rapporto coi tifosi, hanno dimostrato di esserci, per la gara di Vercelli si sono organizzati e hanno portato tante persone».
TRA CONTINUITÀ E LA “DISCONTINUITÀ” CERCATA DA TUROTTI
Turotti parla con l’onestà di chi non ha bisogno di frasi fatte, e di chi ci mette sempre la faccia: «Se siamo retrocessi, gli errori sono tanti, come ho detto nell’ultimo past partita. In questi anni abbiamo fatto un bel percorso, ci siamo tolti tante soddisfazioni. Adesso però ne possiamo fare di diverse. Per creare una società con ambizioni importanti serve mettere fondamenta nella società e nella squadra. Per esempio trattenere un giocatore anziché cederlo». E poi il ringraziamento, sincero: «La ferita è ancora lì. Ma dopo tre giorni ho visto già tanta a ripartire. La voglia è tanta, e per me è una grande ricchezza. Se sono qui, è grazie alla presidente e all’avvocato. Mi sento in debito, e ce la metterò tutta. Mercato e contratti? I tempi sono lunghi e ci vorranno ancora delle settimane, intanto le altre società si muoveranno».
SERIE B? “NON SI LAVORA A UN PROGETTO SE NON SI È AMBIZIOSI”
A chiudere, ancora Zema, su tifo, territorio e il grande sogno dei tifosi: «I tifosi sono stati straordinari, soprattutto nel finale. Vogliamo coinvolgerli, riportarli vicino. Il tifo è bello se è sano, e qui ci sono tutte le premesse. Serie B? Siamo ambiziosi, non si lavora a un progetto se non si è ambiziosi, se abbiamo investito in questa cosa e perché l’ambizione è reale».
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