Ascom Busto festeggia 80 anni e guarda al futuro: “Busto deve diventare una città in cui vivere e fermarsi”
L'Ascom del Basso Varesotto nacque nel 1945 con "un sistema federale ante litteram", in una provincia policentrica. L'associazione celebra il suo anniversario tra memoria, attualità e visione del futuro

«Nel 1945, pochi giorni dopo la Liberazione, i nostri predecessori scelsero di dare vita a una Confcommercio autonoma, respingendo il progetto di un’unica struttura provinciale. Una visione che ha dato origine a un sistema federale ante litteram, anticipando di decenni dibattiti che sarebbero esplosi solo più tardi».
Confcommercio Ascom Busto Arsizio e Medio Olona festeggia 80 anni di attività e lo fa celebrando con orgoglio la specificità di una provincia – quella di Varese – che è policentrica, con il suo sistema articolato su almeno cinque città di riferimento (Varese, Busto, Gallarate, Saronno, Luino, ognuna con la sua Ascom). Tra i protagonisti di quella stagione pionieristica, Carletto Castiglioni, che di Ascom Busto fu fondatore e guida per oltre quarant’anni.
Il presidente Rudy Collini ha aperto i lavori dell’assemblea dell’80esimo con un minuto di raccoglimento in memoria di Davide Gorla, per poi accompagnare i presenti in un viaggio tra passato e presente, evocando episodi, aneddoti e figure centrali di una storia associativa lunga e ricca di significati.
Il commercio oggi: criticità, alleanze e impegno comune
L’assemblea si è svolta alla presenza di una cinquantina di persone tra imprenditori, consiglieri, collaboratori e rappresentanti delle istituzioni: il sindaco Emanuele Antonelli, il vicesindaco Luca Folegani, gli assessori Matteo Sabba (Commercio) e Manuela Maffioli (Cultura) e i consiglieri comunali Paolo Gemignani e Massimo Rogora, insieme ai vertici operativi dell’associazione: il direttore Francesco Dallo, il vicedirettore Alessandro Castiglioni e le due componenti di giunta Cristina Riganti e Susanna Besozzi.
Molto apprezzato l’intervento del sindaco Antonelli, che ha voluto sottolineare come abbia accettato la presidenza del Distretto Urbano del Commercio «solo e soltanto perché certo dell’appoggio di un’associazione meravigliosa come Ascom».
Proprio Matteo Sabba, visibilmente emozionato, ha parlato più da collega che da amministratore: «Mio padre è sempre stato associato Ascom e ho respirato sin da piccolo il senso di appartenenza all’associazione. Oggi che sono io stesso un commerciante, continuo a farne parte. Ora, come assessore, il mio impegno sarà doppio per sostenere le attività in una fase tutt’altro che semplice, soprattutto per alcuni comparti».

Le sfide del presente tra desertificazione e innovazione
Collini non ha nascosto la complessità del quadro attuale. «Il commercio di prossimità sta attraversando un decennio difficile. Molte aziende, anche nel nostro territorio, hanno chiuso. Alcuni settori, come l’abbigliamento, faticano a reggere; la ristorazione e i pubblici esercizi tengono, ma devono fare i conti con costi elevati, carenza di personale e passaggi generazionali spesso complicati».
Di fronte a questo scenario, l’associazione si propone come punto di riferimento attivo e dinamico: «Non possiamo abbassare la guardia. Dobbiamo essere alleati concreti delle imprese, ma anche interlocutori autorevoli per le istituzioni». Il sostegno all’imprenditoria locale passa anche dalla capacità di attrarre investimenti e valorizzare il tessuto urbano: «Busto deve diventare una città in cui scegliere di vivere e in cui valga la pena fermarsi, per fare impresa e per fare turismo».
Confcommercio come leva nazionale e rete locale
Collini ha posto l’accento anche sul ruolo strategico che Confcommercio può giocare a ogni livello, «da Roma fino al singolo quartiere», ricordando l’importanza di progetti come i Fashion Days e l’azione capillare sul territorio portata avanti dai comitati commercianti, da Busto centro a Sacconago, da Medio Olona a Sant’Edoardo.
Centrale anche il processo di riorganizzazione interna avviato in Ascom Busto: «Vogliamo servizi più efficienti, una formazione sempre più qualificata e strumenti di marketing innovativi. Ringrazio tutto il personale per la disponibilità a mettersi in gioco e a superare modelli di lavoro ormai superati».
“Lavora come se tutto dipendesse da te”
Il presidente ha infine ribadito l’importanza della responsabilità individuale e collettiva: «Non possiamo più pensare che siano sempre gli altri a risolvere i problemi. Ognuno di noi può e deve fare la propria parte, con umiltà, serietà e spirito di comunità». E ha chiuso con una citazione di Sant’Agostino: “Prega come se tutto dipendesse da Dio, lavora come se tutto dipendesse da te”.
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