I cugini Giassi e la Leopoldina, la commemorazione dei patrioti Caduti a Cuggiono
Il 7 luglio 1944 la battaglia alla cascina che era base della Brigata Gasparotto e che fu assediata dai fascisti delle Brigate Nere. Il ricordo sul luogo e anche a Sant'Antonino Ticino, dove vivevano due dei partigiani
Domenica 6 luglio 2025 si è svolta la commemorazione in ricordo dei partigiani Giordano e Giovanni Giassi, nel giorno dell’81° anniversario dell’uccisione da parte dei repubblichini della Muti e della Brigata Nera Resega. L’iniziativa, promossa dalla sezione Anpi di Lonate Pozzolo-Ferno in occasione dell’80° anniversario della Resistenza, ha avuto inizio alle ore 9.30 presso il cimitero di Sant’Antonino, dove i presenti si sono riuniti per onorare la memoria dei due giovani antifascisti.
Giordano e Giovanni Giassi erano cugini originari della Bergamasca, trasferitisi nella zona di Malpensa, attratti dalle migliori condizioni di affitto della terra. Ventenni o poco più nel 1944, si aggregarono alla formazione partigiana attiva nella zona e animata anche dal sostegno del clero locale: la Brigata Gasparotto, operativa con sede a Cuggiono nell’intero Castanese, comprendendo parte del Legnanese e del Magentino.
Il 7 luglio 1944, a seguito di una delazione, una formazione fascista fece irruzione presso la cascina Leopoldina dove si trovavano. Dopo un violento scontro a fuoco, i due furono catturati insieme ad altri due compagni, Carlo Berra e Giovanni Gualdoni. I quattro partigiani vennero immediatamente trasferiti a Milano, dove furono fucilati.
Durante la cerimonia, accanto alla deposizione di fiori sulle lapidi, sono stati letti interventi che hanno richiamato l’attualità dei valori per cui i Giassi combatterono: libertà, giustizia e solidarietà. In particolare, è stato evidenziato come le guerre attualmente in corso nel mondo, insieme alle gravi violazioni dei diritti umani, costituiscano una minaccia alla Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo e ai principi del diritto internazionale. L’appello rivolto ai cittadini è stato chiaro: «Ognuno di noi è chiamato a scendere in campo nel quotidiano per denunciare l’inaccettabilità di queste situazioni e per ripristinare una convivenza basata sul rispetto reciproco tra i popoli».
Da Sant’Antonino a Cuggiono: un cammino di memoria
Al termine della commemorazione presso il cimitero di Sant’Antonino, il corteo si è spostato simbolicamente verso la cascina Leopoldina di Cuggiono, luogo tragico degli eventi del 1944. Qui si è tenuta la tradizionale cerimonia organizzata in memoria dei caduti della Brigata Gasparotto (vi arriva ogni anno anche la “biciclettata partigiana” organizzata dalle Anpi del territorio).
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