“La situazione a Gaza è inaccettabile”, si fermino le armi
"L'aiuto umanitario non è solo necessario, è una questione di vita o di morte. - Sono chiare le parole del cardinale Pierbattista Pizzaballa, Patriarca latino di Gerusalemme - Rifiutarlo non è un ritardo ma una condanna". Alcune proposte concrete per far sentire le nostre voci
Nel corso della conferenza stampa, “convocata presso il Notre Dame Jerusalem Center, dopo la sua visita nella Striscia di Gaza insieme al Patriarca ortodosso Teophilus III” – come si legge su Avvenire – Pizzaballa ha usato parole forti e inequivocabili. “Cristo non è assente da Gaza. È lì, crocifisso nei feriti, sepolto sotto le macerie, presente in ogni gesto di misericordia, in ogni mano che consola, in ogni candela accesa nel buio”.
“L’aiuto umanitario non è solo necessario, è una questione di vita o di morte. – Sono chiare le parole del cardinale Pierbattista Pizzaballa, Patriarca latino di Gerusalemme – Rifiutarlo non è un ritardo ma una condanna. Ogni casa senza cibo, acqua, medicine e riparo causa un profondo danno. Lo abbiamo visto, uomini resistere al sole per ore nella speranza di un semplice pasto. Questa è umiliazione difficile da sopportare quando la vedi con i tuoi occhi. È moralmente inaccettabile e ingiustificabile. È tempo di porre fine a questa assurdità, porre fine alla guerra e mettere il bene comune delle persone come massima priorità. Preghiamo e chiediamo il rilascio di tutti coloro privati della libertà, per il ritorno dei dispersi, degli ostaggi e per la guarigione delle famiglie a lungo sofferenti da ogni parte”.
NON POSSIAMO RESTARE INDIFFERENTI
Un mese fa in redazione è venuta a parlare una giovane mamma disperata. Lei ha un bambino di un anno e mezzo e una appena nata. Ci diceva: “Noi spesso ci lamentiamo, ma abbiamo tutto e io ogni giorno che passa sto sempre più male pensando alle mamme a Gaza. Ai loro bambini che non hanno da mangiare, a quelli che non hanno più il papà e la mamma. Dobbiamo fare qualcosa”. Ci proponeva una cosa semplice a cui non avevamo dato molta importanza, ma che invece ne acquisterebbe molta in questo momento.
LA PROPOSTA AI PARROCI
A una certa ora del giorno facciamo suonare le campane e chiediamo facciano lo stesso tutte le chiese. Un concerto di campane che arrivi forte fino a Gaza per chiedere di fermare lo sterminio del popolo palestinese. Ogni forma di dissenso e possibile partecipazione è importante perché non si può restare in silenzio.
LA PROPOSTA AI SINDACI
Il nostro Paese insieme ad altri ha firmato un documento che chiede la fine della guerra.
“Esortiamo le parti e la comunità internazionale a unirsi in uno sforzo comune per porre fine a questo terribile conflitto, attraverso un cessate il fuoco immediato, incondizionato e permanente. Ulteriori spargimenti di sangue non servono a nulla. Ribadiamo il nostro pieno sostegno agli sforzi di Stati Uniti, Qatar ed Egitto per raggiungere questo obiettivo. Siamo pronti ad adottare ulteriori misure a sostegno di un cessate il fuoco immediato e di un percorso politico che garantisca sicurezza e pace per israeliani, palestinesi e l’intera regione”.
Per questa ragione occorrono ulteriori gesti concreti e chiari da parte di tutte le autorità. I sindaci potrebbero così esporre striscioni in cui il comune si unisce alla richiesta di fine della guerra.
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Qualsiasi persona sana di mente deve ritenere cio’ che succede a Gaza umanamente inaccettabile e questo e’ per la maggioranza dell’opinione pubblica mondiale. Invece un ristretto numero di governanti e qualche milione di israeliani continuano con questo orrore come se niente fosse. Con l’accordo di Trump e della lobby internazionale ebrea, senza dimenticare i “vecchi” amici arabi in silenzio e anche loro colpevoli. Possibile che l’opinione pubblica mondiale non conti piu’ niente?