Ordinanza regionale anticaldo, Confagricoltura Lombardia chiede misure specifiche
Per l'associazione è necessario che a seconda delle peculiarità dei vari comparti e delle singole aziende siano fatti dei distinguo, perché stare in un trattore con ombra e aria condizionata è certamente diverso che lavorare all’aperto
Pronta ad entrare ufficialmente in vigore l’ordinanza anti-caldo di Regione Lombardia, che interesserà numerose categorie, dall’agricoltura naturalmente (nel dettaglio il settore raccolta ortofrutta) fino all’edilizia, passando per le cave e per le aziende florovivaistiche.
L’ordinanza, che entrerà in vigore dalle 00.01 di mercoledì 2 luglio e resterà in vigore fino al 15 settembre, disciplina il divieto di attività lavorativa all’aperto tra le 12.30 e le 16, limitatamente ai giorni in cui la mappa giornaliera pubblicata quotidianamente sul sito www.worklimate.it riferita ai “lavoratori esposti al sole” con “attività fisica intensa”, segnali un livello di rischio “Alto”.
Si ricorda che la violazione delle disposizioni comporta sanzioni secondo quanto previsto dall’art. 650 del codice penale, fatta salva l’applicazione di eventuali reati più gravi.
«Premettiamo subito che è assolutamente fondamentale garantire condizioni di lavoro adeguate agli operatori esposti al calore – spiega Antonio Boselli, presidente di Confagricoltura Lombardia – ma, dall’altro lato, riteniamo che l’introduzione di ulteriori ordinanze possa generare forse un po’ di confusione su un tema già adeguatamente tutelato dalla normativa esistente».
Azioni come la programmazione delle lavorazioni all’aperto negli orari meno caldi e soleggiati, l’effettuare pause adeguate in zone ombreggiate, la disponibilità di acqua e bevande e di vestiario idoneo sono infatti tutte azioni già normate e messe in campo dal settore agricolo.
«Quello che chiediamo – spiega Boselli – è che vengano varate misure non generiche, bensì specifiche a seconda delle peculiarità dei vari comparti e delle singole aziende. Vanno fatti dei distinguo, perché stare in un trattore con ombra e aria condizionata è certamente diverso che lavorare all’aperto. Altro nodo è quello relativo alla gestione delle irrigazioni, per le quali ci sono orari precisi da rispettare. Al momento si parla di settore agricolo e florovivaistico nel loro complesso, ma auspichiamo che vi sia maggiore elasticità».
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