A Varese i commercianti diventano sentinelle della città: nasce il “Controllo di Comunità Commerciale”
Firmato il protocollo tra Comune e Confcommercio: trenta negozianti faranno da referenti di via con un canale diretto alla Polizia locale

Da oggi c’è un nuovo patto tra amministrazione comunale e mondo del commercio per rendere più sicura e vivibile la città.
Questa mattina in sala giunta, al municipio di Varese, è stato infatti presentato e firmato il protocollo di intesa “Controllo di Comunità Commerciale“, che coinvolgerà una trentina di negozianti del centro storico e delle castellanze nel ruolo di “Referenti di via“, cioè punti di riferimento per segnalazioni dirette alla Polizia locale.
Alla firma del protocollo erano presenti la vicesindaca Ivana Perusin, l’assessore alla sicurezza Raffaele Catalano, il comandante della Polizia locale Claudio Vegetti, insieme ad Antonio Besacchi e Roberto Tanzi, rispettivamente presidente e direttore di Confcommercio Uniascom Varese.
L’iniziativa nasce dall’esigenza di creare una rete più efficace sul territorio, sfruttando la presenza capillare dei commercianti nelle vie della città. Come ha spiegato Besacchi «Si tratta di un progetto elaborato insieme all’amministrazione, e in primis agli assessori Perusin e Catalano, che vedrà circa trenta referenti mettersi in gioco, e una settantina di altri commercianti chee si aggregheranno attorno a questi referenti di riferimento».
Il funzionamento è semplice ma efficace: i negozianti potranno segnalare rapidamente situazioni anomale attraverso un canale diretto con la Polizia locale, attivo ventiquattr’ore su ventiquattro. Si va dai furti alle truffe, , dall’occupazione abusiva di spazi all’incuria di strade e beni abbandonati: un caso esemplare è quello dello spaccio di banconote false, che grazie a questa chat dedicata potranno essere segnalate immediatamente anche agli altri commercianti.
«Il protocollo rappresenta una nuova e più stretta sinergia tra l’amministrazione e i commercianti varesini – ha sottolineato la vicesindaca Ivana Perusin – il commerciante ha una particolare necessità e attenzione rispetto al vicinato, che lo rende una risorsa preziosa per il monitoraggio del territorio. Il protocollo stabilisce con chiarezza i ruoli: i negozianti faranno riferimento al Referente di via, che manterrà i contatti con la Polizia locale. Ad Ascom spetterà promuovere la partecipazione e sensibilizzare i referenti, mentre alla Polizia locale toccherà sostenere il gruppo con incontri formativi, rispondere tempestivamente alle segnalazioni e coordinarsi con le altre forze dell’ordine, anche attraverso l’utilizzo delle telecamere cittadine».
L’assessore Raffaele Catalano ha parlato dell’importanza di fare rete e rinsaldare i contatti con il territorio, trasformando i commercianti in soggetti attivi nella sicurezza: «Con questo patto creiamo un canale di comunicazione privilegiato e veloce che potrà contribuire a migliorare sia la tempestività di intervento che la percezione di sicurezza e il decoro della città».
Il comandante Vegetti ha evidenziato come si tratti di un canale in più per la sicurezza urbana, spiegando che «La Polizia locale farà parte di una chat comune con il gruppo referenti». L’esperienza nasce «Dal modello positivo già sperimentato con i controlli di vicinato, anche se in questo caso si parla propriamente di controllo di comunità commerciale, con caratteristiche diverse». Sono previsti incontri formativi e di scambio per evitare improvvisazioni e chiarire i ruoli di ciascuno.
«La sicurezza è un tema molto importante per il commercio varesino» ha dichiarato Antonio Besacchi, sottolineando come i negozianti siano spesso «Gli occhi della città, presenti sul territorio e punti di aggregazione sociale. Per questo non vogliamo solo avanzare richieste, ma offrire la nostra disponibilità a fare la nostra parte. Ringrazio l’amministrazione comunale perché la nostra sollecitazione è stata accolta prontamente». Roberto Tanzi ha rimarcato inoltre come le iniziative messe in campo con l’amministrazione siano finalizzate ad aumentare lo spirito di appartenenza al territorio, partendo dal centro e da alcune castellanze specifiche ma con l’obiettivo di estendersi ad altre zone della città.
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