Come scegliere il consulente finanziario
Grazie al web, è oggi davvero semplice individuare in pochi click numerosi professionisti abilitati. Il difficile è capire a chi rivolgersi, in quanto la scelta deve tenere conto di numerosi fattori
Migliorare la gestione delle proprie finanze attraverso piani finanziari ad hoc, avvicinarsi al mondo degli investimenti, effettuare un’analisi dei rischi mirata: i motivi per ricorrere all’aiuto di un consulente finanziario sono numerosi.
Grazie al web, è oggi davvero semplice individuare in pochi click numerosi professionisti abilitati. Il difficile è capire a chi rivolgersi, in quanto la scelta deve tenere conto di numerosi fattori. Se ad esempio si vive nel capoluogo lombardo o in provincia e si vuole avere la possibilità di usufruire di consulenze faccia a faccia, sarà opportuno individuare un consulente finanziario a Milano che riceva anche in sede; laddove invece si preferisse usufruire esclusivamente di contatti a distanza, questo fattore passerebbe in secondo piano, ma risulterebbe fondamentale valutare bene i canali di comunicazione disponibili.
Consulente finanziario autonomo o fuori sede?
Nel nostro Paese, esistono due categorie di consulenti finanziari, entrambe con obbligo di iscrizione all’albo OCF (Organismo di vigilanza e tenuta dell’albo unico dei Consulenti Finanziari): i consulenti finanziari autonomi e quelli cosiddetti abilitati all’offerta fuori sede che lavorano per conto di banche e reti che prima dell’ultima normativa venivano definiti promotori finanziari. Date le notevoli differenze che li caratterizzano, prima di mettersi in contatto con un consulente è fondamentale capire quale delle due categorie può rispondere al meglio alle proprie esigenze. In particolare:
- i consulenti autonomi detti anche più comunemente indipendenti – individuali o attivi presso delle SCF -, non dipendendo da alcun intermediario finanziario, essendo privi di conflitti di interesse e avendo dunque la possibilità di offrire una gamma di prodotti e servizi ampia e variegata, risultano la scelta migliore per chi desidera una consulenza davvero indipendente e personalizzata che possa aiutare a diversificare il portafoglio, effettuare pianificazioni a lungo termine, offrire un guida strategica nella pianificazione delle finanze. Secondo la normativa italiana solo questi consulenti in forma di persona fisica (consulenti finanziari autonomi) o persona giuridica (SCF) offrono al 100% consulenza finanziaria su base indipendente ovvero su nessun servizio (pena la radiazione) possono ottenere provvigioni o commissioni:
- i consulenti abilitati all’offerta fuori sede (commercialmente si presentano talvolta con il termini di private banker, family banker, personal banker…) , operano per intermediari finanziari come banche e Sim (società di intermediazione mobiliare) e possono offrire supporto a chi preferisce appoggiarsi a un solo interlocutore finanziario di fiducia e usufruire di pacchetti di servizi integrati bancari (dal conto corrente alla gestione del patrimonio all’offerta di fondi di investimento a servizi di consulenza più evoluta).
Valutare i servizi offerti
Dopo aver deciso a quale categoria di consulenti appoggiarsi, si può fare un primo passo avanti e valutare i servizi offerti dai singoli professionisti. In questa fase è fondamentale avere già ben chiari in mente i propri obiettivi, in quanto saranno questi a determinare la tipologia di servizio o di servizi di cui si necessita.
Tra i servizi che possono essere offerti dai consulenti finanziari rientrano, a titolo d’esempio la pianificazione finanziaria, la pianificazione degli investimenti, la pianificazione, la consulenza previdenziale, la gestione delle successioni e dell’efficientamento fiscale fra vari strumenti e regimi.
Altri aspetti da considerare
Per individuare il consulente finanziario giusto non basta capire se rivolgersi a un consulente indipendente o a un consulente che opera su mandato di una banca o rete, e valutare i servizi erogati, ma è necessario tenere conto anche:
- accertarsi che il soggetto sia regolarmente iscritti all’Albo OCF e in quale ramo (se autonomo o non);
- valutare le specializzazioni e servizi di consulenza fornita come strumenti analizzati (azioni di tutto il mondo, obbligazioni, ETF, fondi, polizze..);
- verificare il livello di esperienza professionale maturato nel tempo, i successi conseguiti, la reputazione acquisita.
Da non dimenticare inoltre l’analisi delle tariffe, il quale dovrà essere in linea con il budget disponibile e la trasparenza fornita.
TAG ARTICOLO
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
GrandeFratello su Viabilità di Biumo, il consigliere Luca Boldetti chiede un confronto in Commissione
elenera su Fotografa l'aereo e litiga con il personale a Malpensa: passeggero lasciato a terra
Felice su Fotografa l'aereo e litiga con il personale a Malpensa: passeggero lasciato a terra
barbara zanchin su Fotografa l'aereo e litiga con il personale a Malpensa: passeggero lasciato a terra
axelzzz85 su Auto contro una recinzione nella notte a Cassano Magnago: cinque giovani feriti, due in codice rosso
elenera su Auto contro una recinzione nella notte a Cassano Magnago: cinque giovani feriti, due in codice rosso






Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.