Dall’intelligenza artificiale al lavoro editoriale, a Materia si apre la seconda giornata degli Slow New Days
Alberto Puliafito e Pierfrancesco Romano raccontano il dietro le quinte della newsletter "Artificiale" e il ruolo dell'intelligenza artificiale nel processo giornalistico
La seconda giornata di Slow News Day a Materia all’interno di Festival Glocal si è aperta con due incontri dedicati al cambiamento nel mondo del giornalismo, grazie agli strumenti digitali e in particolare all’intelligenza artificiale. Alberto Puliafito, direttore di Slow News, ha tenuto un approfondito intervento dal titolo “AI e newsletter: come scrivere meglio, testare, personalizzare”. Con lui anche Pierfrancesco Romano, editor di Internazionale, con cui Puliafito collabora per la newsletter Artificiale, dedicata all’uso dell’intelligenza artificiale.
Contemporaneamente Gabriele Cruciata, in un’altra sala dell’hub culturle Materia, ha mostrato come utilizzare NotebookLM, strumento utile per conservare e interrogare le trascrizioni di conferenze o lezioni, e quindi anche utile per la formazione giornalistica. Un modo nuovo per costruire archivi navigabili e interattivi, alternativi alle classiche slide.
AI come copilota: il lavoro tra umano e macchina
Puliafito ha spiegato il metodo di lavoro che adotta settimanalmente per costruire la sua newsletter: un equilibrio tra passaggi completamente umani, automatizzati o collaborativi, in cui l’AI svolge il ruolo di assistente junior. Partendo da una matrice che mette in relazione utilità e rischio, ha suggerito alcuni criteri per capire quando usare gli strumenti digitali: automatizzare solo i compiti a basso rischio e alta utilità, evitare la delega alla macchina per azioni pubbliche o delicate, usare l’AI in modalità “copilota” per migliorare produttività e qualità. Un esempio concreto riguarda i riassunti delle notizie secondarie inserite nella newsletter: è l’AI a redigerli, partendo da fonti primarie e regole stilistiche chiare, con risparmi di tempo e maggiore coerenza.
L’importanza dell’editor umano
Nel confronto con Pierfrancesco Romano, è emerso il valore della revisione editoriale. Internazionale , ha spiegato, è una testata composta quasi esclusivamente da editor, figure spesso invisibili ma essenziali per adattare i testi stranieri a un pubblico italiano, rispettando la fedeltà all’originale e garantendo chiarezza. Romano ha sottolineato come le newsletter siano diventate uno strumento potente per stabilire un rapporto diretto con i lettori. E, soprattutto, uno spazio di libertà espressiva per giornalisti e redazioni, difficile da ottenere nel formato cartaceo o su un sito web troppo affollato.
I vantaggi delle AI per chi scrive newsletter
Tra gli strumenti più utilizzati da Puliafito: ChatGPT personalizzato per lo stile di Internazionale; NotebookLM per costruire un archivio consultabile e interrogabile; Perplexity per ricerche rapide e verifiche, MailChimp per la distribuzione. Il lavoro redazionale è collettivo: immagini, titoli, impaginazione e check finale sono il frutto di un confronto continuo tra giornalisti, photo editor e revisori. La tecnologia supporta, ma non sostituisce la cura artigianale. Un esempio significativo è la gestione di temi sensibili come il suicidio: l’intervento umano è indispensabile per scegliere parole e toni adeguati, aggiungere un disclaimer, valutare il momento opportuno per la pubblicazione.
L’intenzione editoriale conta (ancora)
Il cuore della riflessione resta l’intenzione: una macchina può produrre un testo formalmente corretto, ma non può interpretare fino in fondo le sfumature, i contesti, la deontologia o le esigenze di un pubblico specifico. Emerge un messaggio chiaro: non siamo obbligati a usare l’intelligenza artificiale, ma possiamo decidere consapevolmente quando, per cosa e con quale scopo. La differenza la fa sempre l’umano, anche nell’era degli algoritmi.
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