Dopo tre anni di stop riprendono i lavori della palestra di Laveno Mombello
Il sindaco Santagostino: "Il vecchio progetto non era conforme, ci siamo dovuti fermare. Ora vogliamo capire di chi sono le responsabilità"
«Sono ripresi i lavori per la costruzione della palestra della scuola Monteggia». Il sindaco di Laveno Mombello Luca Santagostino ha annunciato la ripartenza del cantiere per la costruzione dello spazio destinato alle attività sportive degli alunni della scuola media. Lunedì 17 novembre gli operai sono tornati in cantiere dopo tre anni di stop.
I lavori, spiega il sindaco, sono stati sospesi perché: «Abbiamo ritenuto il vecchio progetto (realizzato dall’amministrazione comunale precedente ndr) non conforme, perché tecnicamente sbagliato. Le risorse previste, pari a 1.355.000 euro non erano sufficienti. Siamo stati costretti dunque a sospendere i lavori a fine 2022».
Sottolinea quindi: «A dicembre 2024 abbiamo assegnato la nuova progettazione i cui costi di realizzazione, oggi ammontano a oltre 3.500.000 di euro. I tempi sono stati lunghi ma necessari per poter adempiere tutti i procedimenti amministrativi per la revoca del vecchio appalto, per redigere un nuovo progetto e per ottenere una nuova assegnazione».
Il termine dei lavori è previsto per ottobre 2026: «Fra un anno la scuola potrà avere la sua palestra definitiva e andrà a sostituire quella temporanea messa a loro disposizione».
Ricapitolando la vicenda il sindaco ha voluto mettere l’’accento sulle criticità del progetto iniziale: «La ditta che ha accettato l’incarico ha cominciato a sollevare delle problematiche sulla correttezza della progettazione e sul quadro economico, ritenendo che i fondi stanziati non fossero sufficienti per eseguire l’opera».
A quel punto l’amministrazione lavenese ha deciso di approfondire la questione: «Abbiamo scoperto che la palestra aveva un errore di fondo quando è stata appaltata. Se fosse stata portata a termine non avrebbe potuto comunque essere utilizzata perché mancavano alcuni elementi essenziali». Inoltre, l’impresa necessitava di più risorse e «la cosa non poteva essere fatta perché l’aumento delle risorse non avrebbe rispettato la legge sugli appalti pubblici. Ci siamo trovati nella condizione quindi di dover risolvere il contratto con l’impresa».
Il sindaco risponde quindi alle opposizioni che lo avevano attaccato di «non voler proseguire con i lavori». «L’opera non poteva essere portata avanti perché era sbagliata sin dal suo progetto del 2018 sia perché tecnicamente non poteva essere conforme alle norme del Comitato olimpico nazionale italiano (CONI), sia perché il quadro economico non consentiva la realizzazione del progetto con le risorse stanziate».
Dopo anni di stop il sindaco vuole fare chiarezza: «Chiederemo al nuovo segretario comunale se ci sono delle responsabilità da parte dei funzionari che hanno portato avanti questo progetto totalmente irrealizzabile». E sul vecchio impianto attacca: «Si è voluto demolire una struttura senza avere contezza dei costi».
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