Sanità pubblica a rischio, l’appello della Fondazione Gimbe: “Senza un cambio di rotta il SSN non regge”
L'esodo di medici e infermieri è preoccupante. Carriere poco attrattive, formazione obsoleta, stipendi bassi e burnout: ecco perché migliaia di operatori sanitari stanno abbandonando il SSN
Sono oltre 17.000 i medici che hanno lasciato il servizio sanitario nazionale negli ultimi 5 anni. Nel 2020 sono stati 3000, lo stesso numero anche nel 2021. Nel 20233 si sono contate oltre 4300 dimissioni volontarie schizzate a 7.000 nel 2024. Anche 23.000 infermieri lo scorso anno hanno deciso di lasciare la sanità pubblica.
I motivi? Sin elencano i carichi di lavoro insostenibili, gli stipendi inadeguati, il precariato e la mancanza di turn over, il sentimento di mancanza di valorizzazione.
È in questo contesto che la Fondazione Gimbe ha rilanciato un appello per riportare al centro dell’attenzione politica il nodo cruciale del personale sanitario. Per la fondazione, infatti, «non possiamo salvare il SSN se non ci prendiamo cura di chi ci cura». Ecco perché serve, secondo Gimbe, un cambio di passo immediato e strutturale, non solo una manciata di assunzioni in più.
“Rimettere al centro le persone”: l’appello della Fondazione Gimbe
La Fondazione chiede un vero e proprio cambio di paradigma culturale e gestionale per ridare valore e attrattività al lavoro nel servizio sanitario pubblico. L’obiettivo è chiaro: motivare e trattenere i professionisti, per garantire la sostenibilità di un sistema che si fonda sul principio dell’universalità delle cure.
Ecco i quattro punti su cui, secondo Gimbe, è urgente intervenire:
Valorizzazione, non solo stipendi
Adeguare le retribuzioni ai livelli europei è il primo passo, ma non basta. È necessario restituire dignità alla professione, offrire percorsi di carriera chiari e migliorare le condizioni di lavoro. Il burnout, oggi diffusissimo tra medici e infermieri, sta svuotando i reparti ben più della burocrazia.
Formazione continua e moderna
La formazione deve diventare un motore di crescita reale, non un semplice obbligo formale. La Fondazione propone processi formativi innovativi, che integrino competenze cliniche, digitali, gestionali e relazionali, fondamentali per affrontare le sfide della sanità del futuro.
Nuovi criteri di valutazione
Per Gimbe, serve «il coraggio di innovare» anche nei sistemi di valutazione: basta con le logiche punitive o puramente amministrative. Il merito va riconosciuto e premiato, così come le competenze reali e l’impegno quotidiano di chi lavora nel pubblico.
Senza personale, nessun diritto alla salute
Il cuore dell’appello è semplice: difendere il personale sanitario significa difendere il diritto alla salute di tutti. Senza professionisti competenti e motivati, l’universalità delle cure rischia di restare solo una promessa.
Salviamo il SSN
La Fondazione invita cittadini, operatori sanitari e decisori politici a sostenere le prossime iniziative per chiedere al Governo e alle Regioni di investire davvero, e finalmente, sulle persone. Tutti i dati e le proposte sono disponibili sul sito www.salviamo-ssn.it.
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