“Sono orgoglioso di lavorare alla Whirlpool”
A Cassinetta ci sono molti lavoratori stranieri, per lo più tedeschi che accettarono la sfida dopo la chiusura degli stabilimenti della Bauknecht in Germania

I più giovani, per lo più impiegati e progettisti, avendo buone prospettive di carriera, accettarono la sfida e una volta arrivati sulle rive del lago di Varese misero su famiglia. «Avevo 29 anni e lasciai tutto in Germania – dice uno di questi lavoratori che vuole rimanere anonimo – perché qui intravedevo un futuro. Ora ho superato i 40 anni, ho un figlio e per me sarà difficile spostarmi ancora, soprattutto se mi chiedono di andare in Turchia o in Polonia».
Di tornare in Germania, dunque, non se ne parla, anche perché nel piano di ristrutturazione annunciato dalla casa madre americana la produzione di lavastoviglie di Neunkirchen sarà trasferita in Polonia entro il prossimo gennaio. Oggi, le preoccupazioni di questi lavoratori riguardano gli ammortizzatori sociali. I tedeschi, infatti, pur non avendo una tutela rigida come quella italiana, in patria possono contare su un welfare ben strutturato. «Noi non abbiamo l’articolo 18 che ti tutela sempre e comunque e non esiste il licenziamento senza giusta causa. Però i nostri ammortizzatori ti sostengono bene e la politica, a differenza della vostra, si occupa di queste cose».
A Cassinetta invece i politici sono dei veri e propri desaparecidos. «Si sono visti prima delle elezioni – aggiunge Leonardo Lorusso della Uilm – . Ma dopo l’annuncio shock dei licenziamenti non sono arrivati segnali né dalla Provincia e nemmeno dalla Regione. Mentre in Toscana si è fatto un accordo che ha coinvolto le maggiori istituzioni e l’università per sostenere la produzione della Whirlpool di Siena e il suo indotto».
A Cassinetta invece i politici sono dei veri e propri desaparecidos. «Si sono visti prima delle elezioni – aggiunge Leonardo Lorusso della Uilm – . Ma dopo l’annuncio shock dei licenziamenti non sono arrivati segnali né dalla Provincia e nemmeno dalla Regione. Mentre in Toscana si è fatto un accordo che ha coinvolto le maggiori istituzioni e l’università per sostenere la produzione della Whirlpool di Siena e il suo indotto».
La crisi di Whirlpool Emea è una crisi di mercato, soprattutto in Europa. Competere con i colossi Samsumg ed Lg è sempre più difficile, per via della politica aggressiva sui prezzi praticata dai due produttori orientali, nonostante a Cassinetta ci siano tutte le competenze per fare buoni prodotti. «Io sono orgoglioso di lavorare alla Whirlpool – conclude il lavoratore tedesco – perché qui si fanno prodotti di qualità e ci sono professionalità importanti che sarebbe un peccato perdere. In questo momento ci vuole più coesione da parte di tutti, manager compresi».
TAG ARTICOLO
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
Andrea Camurani su Risse, violenza e atti osceni, le «calde» notti sul lungolago di Laveno Mombello
GiuseppeMaranghi su Risse, violenza e atti osceni, le «calde» notti sul lungolago di Laveno Mombello
axelzzz85 su Il viadotto della tangenziale di Vedano è tornato percorribile: a ottobre la riapertura completa
lenny54 su "La situazione a Gaza è inaccettabile", si fermino le armi
EnnioSpaggiari su Aggiudicati i lavori per l'area ex Siome di Malnate
axelzzz85 su Varese Pride 2025: in migliaia per i diritti, Vladimir Luxuria accende il corteo
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.