Latitante da gennaio, lo arrestano i carabinieri
Si era trasferito per lavoro all'estero: lo hanno trovato mentre si fumava una sigaretta fuori da un bar
E’ stato arrestato a Cuveglio dai carabinieri della Stazione di Cuvio un 32 enne residente a Ferrera di Varese, su cui pendeva un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per spaccio di sostanze stupefacenti in concorso, emessa il 13 dicembre dello scorso anno dal Gip di Varese nei confronti di un’organizzazione criminale italo-albanese-maghrebina già responsabile di tentato omicidio e di traffico di sostanze stupefacenti.
Le indagini traevano origine dal tentato omicidio di Di Maio Giovanni. Quest’ultimo, nel pomeriggio del 10 novembre 2009, si presentava al pronto soccorso di Cittiglio (VA) con una ferita da colpo d’arma da fuoco ad un fianco.
Le investigazioni condotte nell’immediatezza a cura dei Carabinieri del Reparto Operativo di Varese permettevano di riscontrare elementi discordanti tra la versione fornita dal ferito, le testimonianze raccolte nell’immediatezza e gli elementi raccolti nel sopralluogo effettuato nella zona boschiva di Masciago Primo (VA) ove era avvenuto il ferimento. Gli approfondimenti investigativi, supportati da mesi di indagini tecniche (intercettazioni telefoniche e ambientali), nonché dei più tradizionali servizi di pedinamento, permettevano di ricondurre l’episodio criminale nell’ambito di dissidi sorti nella gestione dello spaccio di stupefacenti a causa di un debito “non onorato”.
Come dimostrato dal complesso quadro investigativo emerso a seguito dell’attività condotta dal novembre 2009 e grazie a precisi elementi di prova, relativi a numerosi episodi di spaccio di sostanze stupefacenti nel capoluogo varesino e nell’immediato hinterland, veniva pertanto delineato il sodalizio criminale, ed emergeva che l’organizzazione approvvigionava ingenti quantitativi di stupefacente dalla Svizzera e dal mercato milanese trasferendoli – nel primo caso – attraverso i valichi di frontiera varesina.
Veniva recuperata in circostanze rocambolesche anche la pistola usata, una calibro 7,65, non denunciata quale provento di furto ma illecitamente detenuta.
Il 31 marzo 2010, infatti, una persona entrava all’interno di una ditta edile di Malnate (VA) ed esplodeva, alla presenza di un’impiegata, un colpo d’arma da fuoco. Bloccato nei pressi del confine con la Svizzera, la pistola sequestratagli, grazie alle comparazioni effettuate dal RIS di Parma, risultava la stessa che aveva nel novembre precedente. E’ possibile che l’arrestato avesse preso in prestito o custodisse l’arma per conto dell’autore del tentato omicidio – nel frattempo arrestato per detenzione di stupefacente – vista la loro accertata frequentazione.
Complessivamente le indagini, tra gennaio e maggio di quest’anno, conducevano a 22 arresti, di cui 16 in esecuzione di ordinanze di custodia cautelare in carcere e 6 in flagranza di reato, con il recupero di oltre 1,5 kg di sostanze stupefacenti. In particolare il più eclatante risultava quello dell’autore del tentato omicidio che, nel febbraio del 2010, nel corso di una perquisizione effettuata dai Carabinieri di Varese in Viale Belforte del capoluogo, al rientro dello stesso dalla vicina Confederazione Elvetica, veniva trovato in possesso di oltre 1 Kg. di Marijuana, di due scanner sintonizzati sulle frequenze delle forze di Polizia e di due bilancini di precisione.
I Carabinieri del Comando Provinciale di Varese, nell’esecuzione dei provvedimenti restrittivi e di oltre 50 perquisizioni, mettevano in campo 200 uomini e 80 automezzi con personale delle Compagnie di Varese, Busto Arsizio, Gallarate, Saronno e Luino. Prezioso il supporto delle unità Cinofile del Nucleo di Casatenovo che si rendevano protagoniste nel rinvenimento di sostanza stupefacente.
Da gennaio il 32 enne oggi arrestato era sfuggito alla cattura poiché trasferitosi in precedenza per lavoro all’estero. Ma le sue ricerche non si concludevano, poiché i militari di Cuvio periodicamente procedevano a controlli nei pressi dell’abitazione dell’uomo e all’interno degli esercizi pubblici del territorio, ipotizzando che il 32 enne avrebbe prima o poi fatto rientro in Italia.
La perseveranza di tali controlli consentiva di raccogliere i frutti sperati. Ieri mattina, infatti, una pattuglia dei carabinieri di Cuvio, in servizio di controllo del territorio, transitando nei pressi del centro commerciale La Boffalora di Cuveglio, notava l’uomo che, tranquillamente, fumava una sigaretta all’esterno del bar. Immediatamente tratto in arresto, dopo la notifica dell’Ordinanza di Custodia Cautelare in Carcere, il 32 enne veniva trasferito al carcere dei Miogni.
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