In Italia, le lavoratrici sono retribuite meglio
In base a un raffronto sui salari europei, il nostro paese evidenzia una disparità tra uomo e donna del 5% contro il 17% della media europea
"Lo stesso salario per lo stesso lavoro" è uno dei principi fondatori dell’Unione europea, sancito già nel 1957 con il trattato di Roma. Ma la riduzione del divario salariale tra i sessi procede a rilento: le donne guadagnano meno degli uomini per fare lo stesso lavoro. La sorpresa, tra i dati pubblicati dalla Commissione europea nella giornata dell’otto marzo, riguarda l’Italia: stando alle ultime cifre disponibili, quelle del 2008, il differenziale tra il guadagno degli uomini e quello delle donne è soltanto del 5% in Italia, rispetto alla media europea del 17%. La situazione, comunque, rispecchia le forti disparità tuttora presenti sul mercato del lavoro.
La sensibilizzazione è fondamentale per far conoscere a datori di lavoro, dipendenti e parti interessate i motivi del divario retributivo esistente tra uomini e donne e i modi per ridurlo. La Commissione europea sta portando avanti una campagna d’informazione in tutta l’Unione. Il sito Web della Commissione mette a disposizione un calcolatore del divario di retribuzione tra donne e uomini (http://ec.europa.eu/social/main.jsp?catId=835&langId=it) che consente a dipendenti e datori di lavoro di conoscere il divario di retribuzione tra i sessi.
«In Europa sono 97 milioni le donne che, pur lavorando dall’inizio dell’anno, cominciano di fatto a guadagnare solo da questa settimana – ha affermato la vicepresidente della Commissione Viviane Reding, responsabile per la Giustizia – La giornata europea per la parità retributiva tra donne e uomini serve a farci riflettere su quanto lavoro occorra per colmare il divario di genere in questo campo. Insieme con gli Stati membri e le parti sociali ci batteremo per ridurre concretamente lo scarto retributivo tra i sessi nell’Unione europea, perché in futuro non ci sia più bisogno di una giornata per la parità retributiva».
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