La crisi libica arriva alla pompa di benzina
Maxi aumenti per chi fa il pieno: la verde raggiunge gli 1,536 al litro, il gasolio quota 1,426. I prezzi salgono più al sud che al nord
La crisi libica è arrivata fino alle pompe di benzina italiane. Secondo quanto emerge dalle rilevazioni di Quotidiano Energia, i listini di benzina e diesel del leader del mercato nazionale, Eni, sono aumentati di due centesimi al litro. Un prezzo per la verde che ormai sale a 1,536 euro e per il gasolio a 1,426.
Una notizia che fa eco, trattandosi della decisione del leader di mercato nazionale, ma che è stata preceduta dagli aumenti di quasi tutti i fornitori all’ingrosso, come Esso e Q8.
Prezzi così alti furono rilevati solo nel 2008 in coincidenza con l’esplodere della crisi finanziaria.
Una stangata per automobilisti ma, è giusto non dimenticarlo, anche per i benzinai. Lo spiega Giorgio Speroni, fiduciario della Figisc Confcommercio in provincia di Varese:«noi benzinai abbiamo le mani legati – spiega -. Non ci aspettavamo dei rincari così immediati. Già adesso la gente consuma meno benzina, i consumi nel mese di gennaio si erano ridotti del 4%, adesso che andiamo incontro anche alla bella stagione, che dà possibilità di usare mezzi alternativi, andrà ancora peggio. Noi benzinai abbiamo le mani legate. Il nostro margine di guadagno è lo stesso a prescindere dal prezzo della benzina».
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