Settembre ’71: con Le Orme inizia il prog italiano
Partimmo un po’ in ritardo ma accelerammo subito

Come sapete in questa rubrica ci occupiamo solo di musica angloamericana, ma dato che uno dei suoi scopi è la cronologia, è il momento di vedere brevemente cosa succedeva in Italia. Il beat era stato abbastanza fertile, ma non si era ancora passati a fasi successive: rock blues non se ne pubblicava, psichedelia poca, e si passò direttamente al prog, che poi fu il rock italiano di quegli anni. Ma se quello inglese iniziò nel ’69 con i King Crimson, quello italiano? Se si escludono cose che forse prog erano poco (Dies Irae della Formula 3, il Concerto grosso dei New Trolls) e qualche episodio poco noto (Sirio 2222 del Balletto di Bronzo), è abbastanza legittimo pensare che il primo disco di prog sia stato Collage delle Orme, uscito a settembre 1971. La formula del trio – tastiere, basso e batteria – era la stessa di EL&P, gruppo al quale si avvicinarono in seguito alla ricerca (fallita) di spazi internazionali: il tastierista Toni Pagliuca era andato a Londra a vedere cosa succedeva ed a cercare invano di comperare un sintetizzatore. Si fecero aiutare dal compositore Gan Piero Reverberi, che già aveva lavorato coi suoi conterranei De André e New Trolls, e tirarono fuori questo album che, seppur abbastanza acerbo, davvero aprì una strada. Era questione di poco: nel giro di un mese arrivò il 45 giri “La carrozza di Hans/Impressioni di settembre” e nei primi mesi dell’anno successivo i debutti su LP di PFM e Banco del Mutuo Soccorso.
Curiosità: pare che il nome originale che doveva prendere il gruppo fosse in realtà Le Ombre, che derivava dalla passione dei componenti per gli Shadows di Cliff Richard: trattandosi però di un gruppo veneto lasciarono perdere per il doppio significato che portava ai bicchieri di vino.
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