Il contrabbando del cibo passava da Varese e Como
Scoperto un traffico di generi alimentari tra l'Italia e la Svizzera. Il responsabile, un commerciante ticinese, ha eluso il fisco svizzero per 80 mila di franchi
Carichi di carne, bevande alcoliche e di altri generi alimentari sono transitati illegalmente per anni dall’Italia alla Svizzera passando proprio per Varese e Como. È di quindicimila chili l’ammontare della merce di contrabbando scoperta dalla sezione antifrode doganale di Lugano. Il responsabile, un commerciate del Luganese, è stato pizzicato proprio mentre cercava di varcare di nascosto il confine verso il Mendrisiotto nell’aprile del 2009 dalle guardie di confine. Durante il controllo gli agenti scoprirono un carico, nell’auto, di circa 60 chili di carne e altri prodotti alimentari. Sul posto erano intervenuti anche gli ispettori della Sezione antifrode doganale di Lugano e del Laboratorio cantonale per l’avvio dell’inchiesta penale doganale.
Da lì sono partite le indagini che hanno permesso di ricostruire il giro: dal 2004 al 2009 l’autore, con la complicità di altre persone, ha eluso i controlli doganali e sottratto alle casse della Svizzera oltre 80 mila franchi importando in territorio elvetico circa 1,5 tonnellate di carne fresca e salumi e 5,5 tonnellate di formaggio.
Già dal 2004 l’uomo transitava regolarmente dai valichi doganali incustoditi del Mendrisiotto con merce di contrabbando. Qualche volta per passare inosservato si serviva pure di una staffetta che verificava l’eventuale presenza di pattuglie delle guardie di confine. La merce era successivamente venduta a vari destinatari della Svizzera italiana, tra i quali figurava anche il gestore di un ristorante e un titolare di una macelleria.
Grazie all’assistenza amministrativa in materia doganale, la Sezione antifrode doganale ha potuto acquisire le prove degli acquisti della merce effettuata in Italia presso diversi grossisti di generi alimentari negli ultimi anni e calcolare nel dettaglio l’ammontare della frode. Ora l’uomo e i suo complici rischiano importanti sanzioni. Saranno anche chiamati a pagare i tributi doganali elusi.
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