Alfano: “Cambieremo il libro primo del codice civile”
Alla Conferenza delle Acli, all'università Cattolica, il ministro della giustizia ha annunciato una riforma «a sostegno del terzo settore»
«Cambieremo il libro primo del codice civile a sostegno del terzo settore e delle persone». È l’impegno annunciato oggi a Milano dal ministro della giustizia Angelino Alfano. Il guardasigilli è intervenuto questa mattina all’Università Cattolica in occasione della Conferenza organizzativa e programmatica delle Acli alla quale ha partecipato anche una delegazione varesina dell’associazione. «Il governo – ha sottolineato Alfano – non dimentica l’importanza e il ruolo che le associazioni come le Acli svolgono ogni giorno. La forza di questo movimento è sempre stata quella di nutrire un sentimento di solidarietà sociale e di rispondere ai bisogni anche dove lo stato non può arrivare». Alla platea riunita nell’aula magna dell’ateneo milanese, dove tra l’altro il ministro ha raccontato di essersi laureato, ha spiegato le ragioni che hanno spinto l’esecutivo a proporre la modifica dei tempi della giustizia e dell’organizzazione delle carceri. Ma le riforme attese dal nostro paese sono anche altre: le ha ricordare il presidente delle Acli, Andrea Olivero: «Il lavoro, per dare completamento a un disegno avviato da Marco Biagi che non è stato portato a termine come era prospettato, i giovani: dimenticati spesso dalla politica e dall’economia, la fiscalità con un più equo sistema di tassazione per le famiglie in grado di riconoscere il valore sociale di esse ma anche riduzione della burocrazia e la revisione della legge elettorale».
In questo processo di cambiamento il volontariato e più in generale del terzo settore, rivestono un ruolo di grande importanza: «Chi sta realmente a contatto con le persone – ha continuato Olivero – nei bisogni più concreti deve essere preso in considerazione come interlocutore politico. Le riforme condivise non sono quelle che nascono nei palazzi della politica e la politica da sola non ce la può fare». In questo contesto l’associazione ha annunciato che presenterà un progetto per la riforma delle misure contro la povertà assoluta, un piano triennale che tra le atre proposte presenterà anche un’ipotetica riforma del meccanismo della social card. Sull’importanza di «mettere mano finalmente al libro I del codice civile» è intervenuto anche il rettore della Cattolica, Lorenzo Ornaghi: «In una fase di grande incertezza come quella che siamo attraversando il terzo settore in Italia e in Europa cresce ed siamo perciò chiamati a un passo ulteriore: dare maggiore credito a queste organizzazioni, permettere che influiscano sul tipo di sviluppo economico che sceglieremo. Ci troviamo oggi nella situazione in cui, per esempio sul tema della povertà assoluta e delle nuove povertà, non solo al non profit tocca cercare di dare soluzione al bisogno ma anche di individuare dove il bisogno si trova».
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