Lavoro non pagato, operai e titolare in sciopero della fame
Sottolinea il caso il sindacato confederale Feneal-Uil: gli scioperanti sono lavoratori di nazionalità egiziana con il loro capo, sostengono di non aver ancora ricevuto il dovuto dai committenti
Scioperano da oltre quattro giorni dipendenti e titolare dell’azienda H.R., presso il cantiere sito in Legnano in via Cattaneo angolo via Torino. Rivendicano il pagamento di varie spettanze contrattuali: protestano da lunedì scorso e per farlo, si astengono anche dal cibo. Sono egiziani, originari della stessa zona, in sei più il padrone.
«Purtroppo» rimarca in un comunicato il sindacato confederale Feneal-Uil che si sta interessando alla vicenda «oggi questi casi di manifestazioni e presidi stanno diventando sempre più frequenti anche nel territorio dell’Alto Milanese», dove per anni il settore delle costruzioni è stato trainante.
Oggi, a Legnano una delle più grandi (e attive, nel campo edile) città dell’Alto Milanese, lo scenario che si trova sulla recinzione del cantiere di via Torino «è ben diverso della semplice recinzione di cantiere. Slogan, manifesti, volantini ed esposizione di fotografie, in cui si illustrano tutte le opere che gli operai della ditta HR hanno effettuato nei mesi scorsi».
Il problema è il mancato pagamento dell’intervento all’impresa HR, che gestisce in subappalto i lavori di demolizione parziale e ricostruzione di una vecchia palazzina, da parte della ditta titolare della DIA (Denuncia di inizio attività). Un primo accertamento ha portato ad approfondire la catena degli appalti e subappalti. La ditta committente ha sede a Magenta, quella che ha subappaltato è dell’hinterland milanese. Alla ditta HR non sono arrivati gli arretrati: «dopo aver preso coscienza dell’azione e delle iniziative di protesta dei lavoratori, il sindacato di categoria dell’Edilizia di zona, Feneal-UIL, Filca-CISL e Fillea- CGIL, ha espresso solidarietà ai dipendenti ed ha indicato loro le azioni di rivalsa che devono svolgere per vedersi giungere il pagamento delle mensilità arretrate».
La vicenda è venuta a conoscenza dei sindacati giovedì 18 marzo, e a tutt’oggi non è stato dato un mandato alle organizzazioni sindacali. «Dopo le parole e i commenti, occorre avviare una procedura di messa in mora di tutte le figure indicate nella realizzazione del cantiere, mettendo in conoscenza gli enti e le autorità ed istituzioni». Per la segreteria provinciale milanese di Feneal-Uil, Enrico Vizza precisa che l’organizzazione sindacale «ha da subito suggerito alle maestranze presenti in cantiere i passi da svolgere nei confronti dell’ impresa titolare della DIA (denuncia di inizio attività) e del Committente, in quanto responsabile in solido nei confronti dell’appaltatore e subappaltatore, corrispondendo ai lavoratori le spettanze retributive e contributive».
Pertanto è stato subito predisposto un documento di messa in mora, chiedendo al Committente di intervenire "per quanto di competenza in materia di responsabilità solidale, previsto dall’art.29 dlgs 276/2003 (Legge Biagi e successive modifiche)".
«Vorremmo non affrontare giornalmente e mensilmente, queste situazioni drammatiche» conclude Vizza. «Il Sindacato ha fornito assistenza ai lavoratori che a tutt’oggi pare non abbiano ancora sottoscritto il mandato di assistenza sindacale. Viste le azioni che i lavoratori hanno deciso di intraprendere e le difficoltà degli stessi, ho inoltre ritenuto inviare una comunicazione a tutti gli interessati del cantiere, Imprese, Committente, Direttore dei lavori, Comune di Legnano, Prefetto, Cassa Edile di Milano, Inps e Direzione provinciale del lavoro».
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