Berlusconi indagato, il ministro manda gli ispettori

L'inchiesta riguarda presunte pressioni esercitate dal premier per bloccare programma televisivi sgarditi. Il procuratore Capristo ha già specificato che non avranno accesso a materiale coperto dal segreto investigativo.

Accertamenti sulla competenza territoriale e su un eventuale ‘abuso’ delle intercettazioni: sarebbe questo il mandato ricevuto dagli ispettori del ministero della Giustizia che da oggi saranno a Trani per verificare eventuali anomalie compiute dalla procura nell’indagine Rai-Agcom.
Dopo la notizia secondo la quale il premier Silvio Berlusconi e Giancarlo Innocenzi dell’autorità di garanzia per le telecomunicazioni sarebbero stati iscritti nel registro degli indagati nell’ambito di un’inchiesta che coinvolge anche il direttore del Tg1 Augusto Minzolini e un membro togato del Csm (quest’ultimo dato stato scritto dal “Fatto Quotidiano”, il giornale che ha tirato fuori lo scoop dell’inchiesta e non è stato ancora smentito) il ministro Alfano ha deciso di inviare gli ispettori. L’inchiesta, partita da un’indagine riguardante un presunto illecito che coinvolgeva un giro di carte di credito, vede i personaggi coinvolti adoperarsi per chiudere alcune trasmissioni televisive che infastidivano il presidente del consiglio. Su tutte le pressioni si sarebbero orientate sulla trasmissione di Michele Santoro e Serena Dandini, oltre che ad impedire al leader dell’Italia dei Valori Antonio Di Pietro di andare in televisione.
Ora che si è saputo dell’inchiesta il ministero ha inviato i suoi ispettori che arrivano in mattinata in procura a Trani. Il procuratore capo Carlo Maria Capristo ha già specificato che, così come impone la legge, gli ispettori non avranno accesso a materiale dìindagine coperto dal segreto investigativo.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 15 Marzo 2010
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