I lavoratori del turismo sono sottopagati. La Filcams Cgil si mobilita con gazebo a Luino e a Laveno
“Mettiamo il turismo sottosopra” è una campagna nazionale promossa dal sindacato assieme alla Rete degli studenti medi. Martedì 29 agosto due gazebo informativi a Luino (ore 9 e 30) e Laveno (ore 14 e 30)

Camerieri, cuochi, portieri d’albergo, baristi sono le figure più ricercate nel mercato del lavoro del turismo , soprattutto nel nord della provincia di Varese dove si fa sentire la concorrenza della Svizzera, preferita all’Italia soprattutto per gli stipendi più sostanziosi.
Ogni anno, all’inizio della stagione turistica, inizia il tormentone dei cosiddetti «introvabili» con le associazioni datoriali che cercano di favorire il più possibile e con diverse iniziative l’incontro tra domanda e offerta di lavoro.
La Filcams Cgil di Varese aderisce alla campagna nazionale “Mettiamo il turismo sottosopra” promossa dal sindacato assieme alla Rete degli Studenti medi. Per questo nella giornata di martedì 29 agosto, ci saranno due gazebo informativi, la mattina a Luino (piazza Garibaldi) dalle ore 9 e 30 e il pomeriggio a Laveno (piazza Caduti del Lavoro) dalle ore 14 e 30. «Ai gazebo sarà possibile avere materiale informativo circa i propri diritti – afferma Livio Muratore, segretario generale della Filcams Cgil della provincia di Varese – Spesso nel turismo lavorano ragazzi molto giovani che non hanno coscienza dei propri diritti oppure sono intimoriti nel rivendicarli».
«Di fronte a una grande campagna di stampa che denuncia la penuria di lavoratori -prosegue Muratore- crediamo sia necessario ribaltare la prospettiva: ai ragazzi non manca la voglia di lavorare, come troppi imprenditori sostengono. Se fai un contratto regolare, se lo stipendio è decente, se gli orari sono umani, se il riposo è rispettato e se paghi gli straordinari, i lavoratori ci sono. Che in molti stiamo rifiutando offerte di lavoro poco decorose penso sia una buona notizia. D’altronde oggi con il contratto nazionale scaduto da anni che non viene rinnovato a causa del rifiuto delle imprese di aumentare i salari e con l’inflazione in aumento, spesso le paghe orarie non bastano nemmeno per una stanza in affitto. Occorre cambiare rotta, noi crediamo in un turismo di qualità che è inconciliabile con il lavoro nero, precario e sottopagato».
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