Bossi “boccia” anche l’inno di Mameli

Dal luogo di vacanze , il ministro della Lega Nord esalta il Va' Pensiero e annuncia un disegno di legge per rivalutare i dialetti

Da Ponte di Legno, in provincia di Brescia, luogo dove da sempre trascorre le sue vacanze, il ministro Umberto Bossi sferra il suo attacco a un altro simbolo della Repubblica. Questa volta a farne le spese, dopo il tricolore, è l’inno di Mameli. Secondo, il Senatùr quando la gente padana canta il Va’ pensiero, tutti lo cantano perché ne conoscono le parole.A differenza dell’inno italiano che non sarebbe altrettanto conosciuto. L’inno adottato dai leghisti, ovvero il Va’ pensiero è tratto dalla parte terza del "Nabucco" di Giuseppe Verdi (1842), dove viene cantato dagli Ebrei prigionieri in Babilonia.
Nelle mani di Bossi, ci sarebbe anche una bozza di legge riguardante i dialetti. Già nel 2006 il Carroccio aveva presentato una proposta di legge costituzionale per  la tutela delle lingue locali. 
Nell’occasione è stato proiettato anche un trailer del film Il Barbarossa , la cui prima nazionale è prevista per  il 2 ottobre al Castello Sforzesco a Milano.

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Pubblicato il 17 Agosto 2009
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