Gli Stones confermano il cambio di passo: è solo rock’n’roll ma ci piace
In fondo era l’ammissione della fine della Golden Era

Come avevamo detto l’anno scorso parlando di Goat’s Head Soap, la Golden Era degli Stones era finita, e con questo disco finisce anche la formazione di quel glorioso periodo, visto che è l’ultimo col grande Mick Taylor alla chitarra (in verità comparirà anche su Tattoo You, ma solo perché useranno anche registrazioni vecchie).
Ricordo che ai tempi si diceva che il suo abbandono fosse dovuto all’essere stufo dello “stile di vita Stones” durante le tournée; mi pare che col tempo sia ormai prevalente la tesi che il gruppo era allo sbando e che soprattutto non gli venivano riconosciuti i diritti d’autore dei pezzi che aveva contribuito a creare che finivano, anche in questo album, a nome Jagger-Richards.
Inizialmente il disco doveva essere composto da una facciata live e una di cover R’n’B’, poi cambiarono idea e di cover restò solo Ain’t Too Proud To Beg dei Temptations. Un buon disco complessivamente, anche se con pochi pezzi veramente memorabili, tanto che la maggior parte non la eseguono dal vivo da allora. Sarà un po’ così anche per i seguenti, ma, come si dice, …It’s only rock’n’roll but I like it!
Curiosità: anche nel video della title track, quello colle bolle di sapone, compaiono tutti e cinque gli Stones, ma in verità a inciderlo furono solo Mick e Keith, accompagnati da David Bowie alla seconda voce, Kenney Jones e Ronnie Wood dei Faces a casa di quest’ultimo. Poi fu rimaneggiata ma resta la prima presenza di Wood con gli Stones.
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