L’assessore La Russa in visita all’Officina del Sapere di Busto Arsizio: esempio concreto di legalità e inclusione sociale
Tappa bustocca per il tour regionale sui beni confiscati: la struttura, rigenerata grazie a fondi pubblici, è diventata punto di riferimento per accoglienza e formazione

Prosegue in Lombardia il viaggio istituzionale dell’assessore regionale alla Sicurezza e Protezione civile, Romano La Russa, dedicato al riutilizzo dei beni sottratti alla criminalità organizzata. Tra le tappe più significative di questa settimana, spicca la visita all’Officina del Sapere di Busto Arsizio, immobile confiscato e oggi simbolo di riscatto e solidarietà sul territorio varesino.
L’incontro, che ha visto anche la partecipazione della presidente della Commissione speciale antimafia del Consiglio regionale, Paola Pollini, e del sindaco Emanuele Antonelli, ha messo in luce il ruolo strategico dell’intervento regionale: oltre 63.000 euro destinati alla riqualificazione di uno stabile ora dedicato a finalità sociali.
La struttura ospita due alloggi al piano superiore per l’accoglienza temporanea di persone in situazioni di fragilità. Al piano terra, invece, opera l’Organizzazione di Volontariato San Vincenzo de’ Paoli, che svolge attività formative e di accompagnamento all’inserimento lavorativo, offrendo anche sostegno alle famiglie ospitate. Un luogo, quindi, dove ascolto, inclusione e autonomia diventano obiettivi concreti.

«La restituzione di questi spazi alla cittadinanza – ha dichiarato La Russa – è un messaggio forte: lo Stato non solo colpisce i patrimoni illeciti, ma li trasforma in strumenti di legalità attiva e partecipazione».
Il tour regionale, che proseguirà fino al 18 luglio toccando numerose province lombarde, intende valorizzare esperienze positive e replicabili. Non a caso, la Lombardia è tra le regioni italiane con il più alto numero di beni confiscati già destinati: 1.740, secondo l’Agenzia Nazionale per i Beni Sequestrati e Confiscati (ANBSC).
Nel pomeriggio, l’assessore ha visitato anche il Parco della Legalità di Rho, altro esempio virtuoso nato dalla sinergia tra istituzioni e comunità scolastica, a dimostrazione che la legalità si coltiva anche attraverso l’educazione e l’impegno civico.
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