Reintegrato al lavoro delegato Slai Cobas

Slai Cobas attacca Sea e gli altri sindacati di categoria, accusati di disinteressarsi della sicurezza dei lavoratori

Riceviamo e pubblichiamo

 

Dopo due mesi dal licenziamento, il nostro collega “specialista” Andrea Ardis, può finalmente e giustamente rientrare al lavoro.

La decisione è stata presa dal giudice di Busto Arsizio al quale si è rivolto il collega e delegato Slai Cobas, patrocinato dai nostri avvocati Rizzoglio e Ghisoni per ottenere il reintegro, dopo che era stato licenziato perché, secondo l’azienda, si era rifiutato di usare “attrezzature perfettamente idonee”.

Nonostante l’azienda si sia presentata con uno squadrone di avvocati e funzionari aziendali, (che paghiamo noi lavoratori, poiché le spese legali finiscono nel bilancio della SEA Handling, ed ecco spiegato il perché del passivo, visto il numero di cause che ha!) il giudice, dopo aver valutato tutta la documentazione, compresa quella di provenienza aziendale (che evidenziava l’avvenuta rimessa in officina dei mezzi in questione, quindi al contrario di quanto affermato da SEA, quei mezzi non erano idonei!!!), ha deciso per il reintegro del lavoratore, in attesa del procedimento vero e proprio che valuterà le reali responsabilità e il vero stato di idoneità o di non idoneità, delle attrezzature in questione.

Tutto ciò è molto importante perché fa capire a tutti i lavoratori che l’azienda non è infallibile e che, chiunque fosse costretto da “responsabili aziendali” irresponsabili a:

Fare straordinari contro il proprio volere, a rinunciare ad usufruire del break, della mensa, ad utilizzare in modo non consono alle procedure aziendali e alla 626 mezzi o attrezzature, con il rischio di farsi male o di danneggiare persone o cose, e di quant’altro risulti essere contro il buon senso, ma a favore degli unici interessi di un’azienda che se ne frega della sicurezza dei propri lavoratori, può e deve dire no!!!!!, organizzando con i nostri delegati una lotta contro questo stato di cose e chi vorrebbe obbligarci a non rispettare le poche prescrizioni di legge che ci tutelano!

Ancora una volta l’azienda ha tentato di eliminare chi si batte contro le prepotenze e gli abusi di “personaggi” che di professionale non hanno nulla!!

Questa volta, però, le è andata male, come minimo servirà a mettere in guardia tutti coloro che credono di poter fare il bello e il cattivo tempo con i lavoratori, senza che questi reagiscano.

Lo Slai Cobas ha intenzione di procedere legalmente nei confronti di chi, operando contro la 626, metterà in pericolo la sicurezza dei lavoratori; di chi opera dando il massimo già di suo! Ma sembra che tutto ciò non basti!! L’azienda vuole sempre di piùe se ne frega se in SEA si determinano 900 infortuni l’anno (dati forniti dal responsabile ASL di Cardano al Campo). L’unica cosa che conta è far partire gli aerei, non importa come e se a scapito della vita di chi lavora!!!!!!!!

Un ringraziamento, veramente di cuore anche ai nostri “meravigliosi” sindacati: CGIL/CISL/UIL/UGL/SULT (ne abbiamo dimenticato qualcuno?), per il loro totale disinteresse nel difendere i lavoratori che rispettano le procedure e che a causa di ciò, vengono licenziati.

E’anche grazie a questi Signori, se la  SEA fa quello che vuole e si va avanti cosi!

Coordinamento Slai Cobas Aeroportuali Linate e Malpensa     

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 31 Maggio 2006
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