Conclusa la galleria del Lötschberg
Ieri, alle 10.52, è stato demolito l’ultimo diaframma in grado di separare Berna da Vallese. Il tratto ferroviario dovrebbe essere operativo entro il 2007

Conclusi i lavori alla galleria del Lötschberg. Ad innescare la prima esplosione, necessaria a demolire l’ultimo diaframma in grado di dividere Berna da Vallese, sono stati due bambini appassionati di treni: Joel, di otto anni e mezzo, e Silvan, di nove e mezzo. Un’ora più tardi, alle 11.56, per aprire una varco sufficiente, si è proceduto ad una seconda detonazione.
Così, dopo sei anni di duro lavoro, si è conclusa un’opera costata ben 4,2 miliardi di franchi, ma che promette di rivoluzionare il mondo dei trasporti nell’intera Europa. Dato il punto nevralgico di questa regione, infatti, questa prima linea trasversale vuole spingere molte aziende a raggio europeo a preferire il trasporto su rotaia a quello su gomma. L’evento quindi, ha dell’epocale, e per festeggiarlo erano presenti molte autorità svizzere. Tra queste il ministro dei trasporti, Moritz Leuenberger, l’ex consigliere federale, Adolf Ogi e i rappresentanti dei cantoni di Berna e Vallese. Ed ovviamente era presente anche Peter Teuscher di AlpTransit, la compagnia che si sta occupando del grande progetto della trasversale ferroviaria alpina. Ora l’obbiettivo immediato è quello di rendere operativa la nuova linea entro il 2007.
Ma con la galleria di Lötschberg si è realizzata solo una metà del grande “sogno svizzero”, nato già negli anni ‘80. Il vero traguardo da superare, infatti, sarà quello dell’ultimazione del traforo ferroviario del San Gottardo, dove si sta ancora scavando a ritmi serrati. Lo scopo finale è quello di dimezzare il traffico su strada, promuovendo quello su rotaia. E se tutti i paesi europei seguiranno questa strada, che promette di revitalizzare l’economia comunitaria, il vantaggio per la Svizzera sarà evidente. Queste linee, infatti, renderanno il paese un vero e proprio punto nevralgico per i trasporti internazionali. Per sapere qualcosa in più su questo grande disegno visitate questa pagina.
Ma, tra i festeggiamenti, nemmeno ieri sono mancate alcune critiche. Prima fra tutte quella del sindacato Unia, che ha ricordato i cinque morti sul cantiere di Lötschberg e i sei su quello del San Gottardo. Secondo l’organizzazione questi incidenti sono stati causati anche da cattive condizioni di sicurezza sul lavoro, e quindi si chiede di rivedere alcuni parametri fondamentali, a tutela della condizione degli operai impegnati.
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