La provincia di Busto? Si comincia dal gradino più basso

Il comune aprirà anche un tavolo sulle questioni occupazionali

"Fare sistema". Sembra proprio essere questo il leit motiv che contraddistingue le ultime iniziative dell’amministrazione comunale di Busto Arsizio. Prima la proposta del sindaco Luigi Rosa di un tavolo intercomunale per discutere dei problemi della viabilità e del commercio e ora l’apertura di nuovi tavoli sui problemi occupazionali e sull’organizzazione strutturale del sud del Varesotto. Non è proprio la tanto decantata provincia, ma solo un inizio per cominciare a individuare forme di collaborazione sulle autonomia locali. È quanto emerso e deciso nell’ultimo consiglio comunale del 2002, che si è svolto ieri, martedì 17. Diverse le proposte che hanno trovato il consenso unanime di tutti i consiglieri, anche se stonature nella maggioranza e polemiche nella minoranza non sono mancate.
Partiamo dalla provincia. Della costituzione di un nuovo ente sono decenni che si parla e tempo fa una nuova risoluzione dei consiglieri di minoranza della Margherita era arrivata in consiglio comunale. Si chiedeva a sindaco e giunta un impegno per l’attivazione della procedura per trasformare il sud del Varesotto in provincia. Un obiettivo interessante, ma forse troppo grande. E quando ieri sera l’ordine del giorno è arrivato in consiglio comunale, la minoranza aveva già pensato ad altro: invece della provincia il circondario. Alla fine è passata la proposta, corretta da sindaco e presidente del consiglio che "invita il sindaco e la giunta a continuare ad approfondire i contatti con le amministrazioni dei comuni del territorio per individuare le più adeguate forme di collaborazione, non escludendo le previsioni delle norme sulle autonomie locali".

 

 
«Pensiamo che bisogna lavorare per dare al sud della provincia una organizzazione strutturale, come quella del circondario e che risponda alle esigenze di questo territorio» ha detto Alessandro Berteotti della Margherita, che a suo tempo era stato promotore dell’iniziativa.
Lo stesso impegno ad aprire un tavolo è stato assunto sulle questioni occupazionali e sulla Mizar, la ditta bustese tessile, dove è in atto una crisi aziendale. Non si parlerà solo di Mizar, ma anche dei posti di lavoro a rischio a Malpensa e non se ne occuperà soltanto Busto Arsizio. Anche in questo caso l’invito sarà rivolto ai comuni del territorio. Ma non solo. La proposta sembra proprio quella dei mini stati generali e al tavolo infatti saranno invitati a sedersi i sindacati e tutte le associazioni di categoria.
Ma non sono mancate come si diceva stonature e polemiche. Queste ultime sono state quelle del consigliere di opposizione Berteotti, che ha lamentato una stroncatura sulla discussione intorno agli ordini del giorno presentati sui pendolari, sui parcheggi e ferrovie, mentre le note poco intonate sono quelle del consigliere di maggioranza dell’Udc Walter Fazio, che qualche interrogativo sulla strategia unitaria della maggioranza lo pongono. Stando a quanto dichiarato dal consigliere infatti la maggioranza cui appartiene non lo avrebbe consultato per discutere di proposte che poi sono arrivate in consiglio comunale. E per la seconda volta Fazio ha rivendicato la pari importanza  in una coalizione di tutte le forze politiche, anche se piccole come l’Udc.
 


Redazione VareseNews
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Pubblicato il 18 Dicembre 2002
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