L’Ulivo cassanese marcia compatto: ha scelto il candidato, non lo ha mai messo in discussione, ha persino aggregato Rifondazione e Di Pietro. Luca Radice può già dirsi soddisfatto, comunque vadano le cose: è uno dei pochi candidati di centrosinistra che può fare il suo mestiere senza guardarsi dagli amici. A Cassano insomma, a differenza che in altre città, gli avversari stanno nel campo avverso e non a casa propria. Come ha fatto Radice ha spiegarlo alla coalizione? A sentire lui e gli alleati non è stato così difficile. Allora, Radice come sta l’Ulivo? Bene, è unitissimo, si presenta con una lista unica e va anche oltre i suoi confini, con Rifondazione, Italia dei Valori e con le forze che si sono raggruppate nella lista Il Germoglio. Forse dovrebbe dare un consiglio ai suoi colleghi candidati ulivisti No, nessun consiglio, posso solo dire che a Cassano Magnago c’era già una situazione positiva di confronto, un buon humus. Io venivo da 10 mesi di campagna elettorale per i comitati Rutelli, di cui sono stato coordinatore per il gallaratese e avevo ancora molta voglia di battermi. Ai partiti ho chiesto solo di avere il tempo necessario per organizzare la coalizione. Ma almeno spiegare come avete fatto… I motivi credo allora che siano tre: l’eredità che ho trovato, le capacità personali di chi ha lavorato con me, e un pragmatismo legato al territorio. Ci siamo occupati molto di Cassano e poco di altre questione politiche, guardando alla posta in palio. E poi abbiamo messo da parte tutte le questioni personali Il centrodestra ancora non ha ufficializzato il candidato sindaco. Cosa si aspetta? Ancora non lo so. Loro litigano e si massacrano per questioni di poltrone e potere, con una mancanza di stile e di garbo incredibile: Gallarate docet. Spero che gli elettori riflettano su questa cosa. Nella sua città sono appena stati installati i cartelli padani. Come le sembrano? Offensivi e di cattivo gusto, con sperpero di denaro pubblico. Le tradizioni locali vanno valorizzate, ma questo è il modo peggiore. Al di là dei cartelli, la giunta si è data molto da fare negli ultimi mesi Il guaio è che c’è stata una programmazione casuale. Si è andati a costruire troppo e male in un territorio già parzialmente compromesso. La prossima amministrazione dovrà cercare di ordinare le cose. Su un punto saremo chiarissimo: l’impianto di compostaggio. Mi appiglierò a qualsiasi cosa pur di bloccarlo. Quali altri passi credete sia necessario fare per la città? Riqualificare il territorio, ovvero sistemare il centro storico, dare ordine architettonico e urbanistico, evitare che questa divenga una città pattumiera, dare sostegno alle attività artigianali e commerciali. E poi bisognerà creare un sistema di servizi adeguato. Uno dei punto qualificanti del nostro programma riguarda l’attivazione dello sportello unico delle imprese e la messa in rete di un circuito di formazione professionale che faccia da volano alla nostra economia locale. Cos’altro? Villa Oliva. Vorrei che diventasse un centro culturale e associativo importante. E poi un progetto che mi sta particolarmente a cuore: inserire Cassano nel consorzio per il parco sovracomunale che sorgerà a nord della città. Il nostro disegno strategico è questo: ridare bellezza e dignità alla città, offrire al cittadino un luogo dove sia possibile vivere, studiare, lavorare, andare in bicicletta, far crescere i bambini. L’obiettivo è anche uscire da questo "splendido isolamento" in cui Cassano è stata cacciata da anni. Come è iniziata la sua campagna elettorale? Ho incontrato molte associazioni e gruppi organizzati. Che cosa dice ai suoi possibili elettori? Che è ora di cambiare aria. I cassanesi sono stati esclusi dalla partecipazione alla vita pubblica. Il palazzo, in questi anni, si è distaccato dalla gente. Dobbiamo ritornare a contare. Che mezzi di comunicazione ha scelto? Abbiamo già fatto molti volantinaggi e andremo avanti. E’ già pronto anche il mio sito Internet, http://www.radicesindaco.it/. Agli utenti della rete manderemo una newsletter. Ma non solo, ci saranno anche spettacoli per bambini, concerti, teatro. L’ultima domanda: se dovesse perdere guiderà l’opposizione? Assolutamente sì. Quello che abbiamo costruito è anche un laboratorio politico a lungo termine. Sarò tra i banchi dell’opposizione a battermi.
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