Alitalia: ridotti gli esuberi, ma Camusso avverte: “Non c’è prendere o lasciare”
Cgil, Cisl e Uil incontrano il ministro dei Trasporti prima della trattativa di martedì prossimo, le altre sigle si sentono escluse e indicono lo sciopero per il 20 luglio
Parte male la trattativa tra le parti sociali e il Ministero dei Trasporti sul numero degli esuberi richiesto da Ethiad come conditio sine qua non per concludere l’accordo con Alitalia.
Susanna Camusso, segretario Cgil, arrivando al tavolo ministeriale non ci ha girato intorno: «Quando c’è di mezzo il futuro di migliaia di persone non esiste un prendere o lasciare».
Per il leader sindacale: «bisogna costruire una prospettiva per Alitalia e per i lavoratori».
Non diversa la posizione di Raffaele Bonanni segretario Cisl, per cui: «qualsiasi soluzione che mantenga in vita l’occupazione per noi va bene». Frasi che preannunciano l’aria che tira attorno alla questione tagli, considerata prioritaria dal vettore degli Emirati Arabi.
Eppure, come anticipato oggi dal quotidiano "La Repubblica", un accordo sarebbe a portata di mano. Il ministro dei Trasporti Lupi e quello del Lavoro Poletti, sarebbero infatti riusciti a ridimensionare il numero dei tagli, da 2.251 a 1.500 unità. Un paracadute per 751 posti tra personale di terra, assistenti di volo e piloti, che Ethiad e l’amministratore delegato James Hogan sarebbero disposti ad accettare.
Ora la palla passa ai sindacati che martedì 8 luglio, intavoleranno la vera e propria trattativa con il ministro. Una trattativa che preoccupa non poco gli istituti bancari, consapevoli di quanto possa essere rischioso un accordo non condiviso dai lavoratori: «Senza la piena adesione del sindacato al piano industriale non siamo disposti a partecipare al finanziamento» ha detto sempre a "Repubblica" il presidente del Consiglio di Gestione di Intesa Sanpaolo, Gian Maria Gros-Pietro.
Le banche insomma, già scettiche alla prospettiva di trasformare i crediti che vantano sulla compagnia di bandiera in azioni della nuova Alitalia – Ethiad, stanno a guardare.
Intanto il fronte interno dei lavoratori si è spaccato. Le sigle di Anpac, Avia e Anpav, hanno indetto uno sciopero generale di 24 ore il 20 luglio contro la scelta del governo di convocare solo Cgil, Cisl e Uil. «Il Ministero dei Trasporti – spiega una nota – reitera l’incomprensibile scelta di non convocare le associazioni sindacali di piloti e assistenti di volo sul tema. Un atto palesemente antidemocratico che ignora la rappresentatività ampiamente maggioritaria di Anpac, Avia e Anpav e che si pone in palese contrasto con l’annunciata volontà del governo di svolgere il ruolo di facilitatore del buon esito della difficile trattativa tra Alitalia ed Etihad».
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