Il mistero della neonata morta
La madre, 29 anni, non voleva una figlia e ha tenuto nascosta a tutti la gravidanza. Ma non ci sono indagati
Non ci sono indagati per la morte della piccola di Brebbia. La neonata è stata partorita naturalmente e senza assistenza medica, lunedì mattina, da una donna di 29 anni, che vive nella casa dove presta servizio come badante. La bimba era viva e quando i padroni di casa hanno chiamato l’ambulanza sembrava che tutto fosse andato bene. Tuttavia, la neonata è morta dopo l’arrivo all’ospedale di Cittiglio, a seguito di complicazioni che l’autopsia, che sarà disposta dal pm Annalisa Palomba, dovrà svelare. Non ci sono avvisi di garanzia fino a questo momento, nè alla madre e nemmeno ai medici o ad altri. La procura e i carabineri della compagnia di Luino si stanno muovendo con grandissima prudenza: hanno acquisito le cartelle cliniche e le relazioni dell’azienda ospedaliera, ma anche anche interrogato tutti i protagonisti di una vicenda che presenta tuttavia alcune stranezze.
Dall’esame della donna che ha partirito è emerso che la stessa non aveva intenzione di tenere la piccola. A conferma di questa tesi, va detto che non voleva riconscere legalmente la maternità e che aveva inizialmente anche rifiutato di fornire i dati anagrafici.
La ragazza, 29 anni, ha una figlia che vive con la famiglia in Senegal, dove risiede anche il compagno. Qualche mese fa, ha appreso di essere incinta, ha cercato di abortire ma i medici le hanno negato l’intervento perchè era oltre il periodo consentito per l’interruzione di gravidanza legale.
Nonostante fosse a conoscenza di essere incinta, ha cercato di tenerlo nascosto a tutti. E’ per questo che inizialmente si è pensato che avesse un problema di negazione a se stessa del fatto. In realtà, si trattava di una negazione agli altri. Che cosa aveva intenzione di fare questa donna? La procura osserva la massima prudenza. Ciò che è chiaro, è che lunedì mattina si è sentita male e che solo in quel frangente avrebbe comunicato che stava nascendo una bimba.
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