Udc, Verdi e Lega chiedono un nuovo blocco dei ristorni
I partiti ticinesi hanno presentato una mozione al Gran Consiglio. L'obiettivo è quello di ottenere da Berna più attenzione, spingere l'Italia a togliere la Svizzera dalla black list e rinegoziare i bilaterali
Si torna a parlare di blocco dei ristorni, in Canton Ticino. Lega dei ticinesi, Udc e Verdi hanno presentato una mozione congiunta in Gran Consiglio per chiedere di sospendere, a tempo indeterminato, il calcolo delle quote che, in base agli accordi bilaterali, il Ticino gira a Berna e che successivamente vengono pagate a Roma a titolo di rimborso delle imposte pagate oltre confine dai lavoratori frontalieri. L’ultimo anno questo importo è stato pari a 58 milioni di franchi, una somma che viene destinata ai comuni italiani di confine e che rappresenta, per molti di questi enti una voce di bilancio fondamentale.
I partiti ticinesi proveranno dunque a replicare la presa di posizione messa in atto in passato. L’obiettivo di questa azione è quello di spingere il governo della Confederazione ad affrontare i problemi tutt’ora aperti e legati alla presenza dei frontalieri all’interno del Cantone ma non solo. Con la minaccia di un nuovo blocco si vorrebbe spingere nuovamente l’Italia a togliere la Svizzera dalla black list dei paesi nemici del fisco, oltre alla rinegoziazione degli accordi bilaterali che riguardano i lavoratori pendolari italiani.
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