Olona, industriali e commercianti: “Disponibili a interventi economici pubblico-privato”
Audizione di Univa e Camera di Commercio in commissioneregionale Ambiente. « Il vero problema sono la scarsa portata del corso d’acqua e le precarie condizioni di manutenzione delle infrastrutture»
Anche la Camera di Commercio di Varese e l’Unione industriali della Provincia sono intervenuti questa mattina alle audizioni convocate in Consiglio regionale dalla Commissione Ambiente e protezione civile per discutere delle problematiche del fiume Olona.
Da parte di UNIVA, il direttore Vittorio Gandini ha precisato che «sono circa 500 le attività industriali che per tipologia di attività sono coinvolte da scarichi idrici, poco meno del 40% dei nostri associati. Il vero problema del fiume – ha spiegato – non è tanto l’inquinamento, da anni sottoposto a verifiche e normative, ma la scarsa portata del corso d’acqua, le precarie condizioni di manutenzione delle infrastrutture idriche che, in caso di particolari condizioni, fanno saltare il delicato equilibrio dell’ecosistema, oltre agli sversamenti occasionali abusivi. Siamo comunque disponibili a verificare le condizioni di fattibilità di interventi anche economici pubblico-privato per migliorare tali condizioni». Tale ipotesi è stata accolta anche dal rappresentante della Camera di commercio, che ha espresso la comune volontà di un migliore rapporto con l’ambiente.
Secondo il Censimento del fiume Olona, predisposto dalla Provincia di Varese, sono 193 gli scarichi nel fiume, di cui 18 sono le acque reflue industriali che versano direttamente nel fiume (previ controlli), mentre gli scarichi provenienti da impianti consortili di depurazione sono in tutto 8, di cui 4 scaricano direttamente nel fiume. Per quanto riguarda il depuratore di Varese è stato verificato che in taluni periodi contribuisce a circa il 40% della portata complessiva del fiume.
Soddisfazione per la conclusione delle audizioni è stata espressa dal Presidente della Commissione Luca Marsico che ha promesso l’avvio di un tavolo di lavoro «per arrivare alla presentazione di una risoluzione da far votare dall’Assemblea regionale».
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