Domande sbagliate al concorso. Pubblicati i nomi degli esperti
Dopo la valanga di contestazioni, Francesco Profumo ha nominato una nuova commissione che ha messo mano alle risposte del concorso per i Tirocini Formativi e pubblicato i nomi di chi ha ideato i quesiti
Preso d’assalto, ieri pomeriggio, mercoledì 29 agosto, il sito del Ministero dell’Istruzione è andato in tilt. La curiosità era legata alla trasparenza voluta dal ministro Profumo per il concorso “TFA”, i tirocini formativi attivi, che ha coinvolto 150.000 aspiranti docenti abilitati da un anno di corso.
Sul sito sono comparsi tutti i nomi dei 145 esperti, nominati nell’agosto del 2011, che hanno redatto le contestatissime domande. Pubblicate anche le identità dei commissari nominati in tutta fretta lo scorso 5 agosto per mettere mano alle domande contestate e rivedere le risposte assegnando nuovi punteggi.
Lo scandalo era scoppiato davanti ai punteggi assegnati: solo il 30% era stato ammesso, con picchi inverosimili come il 3,3% degli ammessi in filosofia, il 3% degli ammessi in francese, l’80% degli ammessi in arabo. Da lì una valanga di contestazioni che hanno messo in luce i difetti delle prove di concorso: la nuova commissione ha riesaminato tutto il materiale, individuando da un minimo di 4 ad un massimo di 25 domande ricorrette e considerate scientificamente sbagliate.
Lo scandalo era scoppiato davanti ai punteggi assegnati: solo il 30% era stato ammesso, con picchi inverosimili come il 3,3% degli ammessi in filosofia, il 3% degli ammessi in francese, l’80% degli ammessi in arabo. Da lì una valanga di contestazioni che hanno messo in luce i difetti delle prove di concorso: la nuova commissione ha riesaminato tutto il materiale, individuando da un minimo di 4 ad un massimo di 25 domande ricorrette e considerate scientificamente sbagliate.
Il ministro Profumo si è scusato per il gran pasticcio decidendo di mettere nomi e cognomi dei protagonisti della vicenda. Un elenco di “esperti” che non ha detto molto ai più, nomi di dipendenti del ministero, nessun accademico e personaggio in vista. Nessuno di loro, per dovere di cronaca, ha percepito un compenso e ha lavorato in autonomia e senza confronto.
I costi del concorso, però, sono stati comunque elevati: secondo stime della Uil, le prove, sostenute tra il 6 e il 31 luglio e che hanno coinvolto 150mila persone per circa 20mila posti, è costato oltre 15 milioni di euro.
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