Come l’intelligenza artificiale del CRM mobile ForceManager cambia la user adoption
L’intelligenza artificiale (AI) è terreno di confronto nello sviluppo tecnologico e la variabile che può trasformare la produttività e incidere sui tassi di crescita in ambito commerciale

L’intelligenza artificiale (AI) è terreno di confronto nello sviluppo tecnologico e la variabile che può trasformare la produttività e incidere sui tassi di crescita in ambito commerciale. Malgrado le enormi potenzialità, in molti hanno sollevato dubbi su quanto la sua implementazione porti a concreti incrementi di performance per agenti e imprese. Qual è la verità? L’AI ha la prerogativa di sfruttare varie tecnologie, come il machine learning, l’automazione fornita dai sistemi cloud, la smart data discovery e i processi di analisi deep word.
È quindi un apporto, quello dell’AI, che sta cambiando in modo radicale i processi di vendita. Eppure, il quadro non è composto solo di luci, c’è qualche cono d’ombra. Dai dati emerge un ampio margine di miglioramento. Il ROI (Return On Investment) dei CRM (Customer Relationship Management), in particolare, ha generato scetticismo da parte di chi fa business.
Le imprese sono spesso legate a framework che mancano gli obiettivi dal punto di vista dell’indice di redditività del capitale investito. Nel 63% dei casi i CRM falliscono nel processo di implementazione. Com’è possibile che nonostante le innovative risorse tecnologiche i risultati siano così modesti, quali sono i problemi incontrati dalle società che scelgono i CRM?
La risposta risiede nella complessità della user adoption. Quanto e come gli agenti commerciali e le relative organizzazioni aziendali utilizzano effettivamente i CRM? Anche il miglior software che sfrutta l’AI più performante è inutile se i venditori non ne fanno uso e non immettono quindi i dati da elaborare. È inevitabile, in sostanza, l’inefficacia dei sistemi quando il materiale da esaminare latita.
Il rapporto tra user adoption e AI, come il CRM mobile ForceManager cambia l’approccio alle vendite
Il punto è quindi capire in che modo l’intelligenza artificiale può incentivare la user adoption. L’abbandono dei CRM, da parte dei venditori, è anzitutto da ricondurre all’interfaccia del sistema. Progettata di frequente per un impiego desktop, ostacola l’operatività dell’agente commerciale che ha necessità di un accesso alle risorse tecnologiche in mobilità (attraverso smartphone e tablet), quando è fuori dall’ufficio alle prese con gli impegni di vendita.
La user adoption è agevolata dal Natural Language Processing (NLP). L’intelligenza artificiale consente oggi un nuovo livello di interazione con i CRM, basato sul linguaggio naturale. Ciò permette, da un lato, l’acquisizione di tantissimi dati senza difficoltà per l’utente e in tempi contenuti, e dall’altro il venditore riceve le informazioni pertinenti in una forma altrettanto immediata.
Il CRM deve quindi operare nella prospettiva dell’utente, rendendo lineare e incisiva l’interazione, selezionando e fornendo le informazioni attinenti al contesto. Con il CRM ForceManager tutto questo è realtà. Si tratta infatti di un CRM mobile che dispone dell’intelligenza artificiale per accelerare le vendite e migliorare i tassi di conversione.
Attivare la funzione Cognitive di ForceManager è semplicissimo, basta pronunciare le parole “Hey Dana” e l’assistente virtuale è subito al fianco del venditore. Pronto a fornire un riepilogo degli impegni in programma, dettagli sul cliente successivo, controllare quali sono clienti e contatti in zona, eccetera. Insomma, un assistente progettato per capire le esigenze del venditore e lavorare per lui.
ForceManager ha inoltre un’interfaccia concepita intorno alle necessità dell’agente impegnato nel giro visite: è un CRM multi-dispositivo, compatibile nativamente con i mobile device iOS e Android. È un sistema intuitivo, sviluppato perché qualunque utente, anche il meno esperto di tecnologia, sia subito a suo agio nell’utilizzo quotidiano.
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