Marelli: “Le imprese cooperative costruiscono un mondo migliore”

Sabato 28 gennaio, al Centro Congressi Ville Ponti, si terrà l’assemblea provinciale di Confcooperative. Il presidente spiega le strategie e le linee guida dell'associazione

Sabato 28 gennaio, al Centro Congressi Ville Ponti si terrà l’assemblea provinciale di Confcooperative. “Una cooperativa al servizio delle cooperative”, questo il titolo della giornata. Un’occasione per discutere del futuro e delle esigenze delle cooperative e dei valori di cui sono portatrici. È Claudio Marelli, presidente di Coonfcooperative, a spiegare questo concetto e l’attuale situazione del settore, oltre ai progetti per il futuro.
Marelli, quanto il movimento cooperativo ha risentito della crisi economica ?
«Ne ha risentito parecchio. Le cooperative che operano con le pubbliche amministrazioni hanno spesso patito sia per i ritardi nei pagamenti e sia, alle volte, per la riduzione dei servizi. Proprio in questi giorni mi vengono segnalati, a titolo di esempio, due casi allarmanti: il primo riguarda una cooperativa sociale che gestiva da oltre 15 anni in appalto un servizio di inserimento lavorativo per conto di un comune. Il servizio è stato soppresso da un giorno all’altro senza che la decisione fosse stata discussa con la cooperativa e ciò ancorchè essa avesse in carico circa 60 utenti. Il secondo caso, segnalatomi da una cooperativa sociale, riguarda un bando pubblico di gara il quale prevede una base d’asta che neppure consente di coprire i minimi previsti dal CCNL. Sono casi preoccupanti. Passando poi alle cooperative che operano con aziende private, qui si riscontrato oggettivi cali delle commesse».
Due anni fa Confcooperative ha sottoscritto un accordo con la Bcc per una maggiore capitalizzazione delle società cooperative associate. Che risultati ha dato?
«L’accordo di cui stiamo parlando è un collegato al progetto Jeremie, vale a dire al progetto finanziato anche dalla Regione Lombardia per favorire la capitalizzazione delle società cooperative. Il progetto ha avuto esisti positivi grazie anche all’impegni di due istituti bancari, cioè la UBI e la BCC. Aggiungo che la Banca di Credito cooperativo di Busto Garolfo e Buguggiate si è associata a Confcooperative Varese e questo fatto è importante per il nostro movimento».
Dal vostro osservatorio, quanto i giovani di oggi si affidano alla forma della società cooperativa per le loro aspirazioni lavorative?
«I giovani mostrano interesse soprattutto verso la cooperazione sociale, cioè per questa forma di impresa che coniuga l’imprenditorialità alla solidarietà. Questo mi pare assai significativo. Su circa 230 cooperative associate a Confcooperative Varese, ormai circa la metà sono cooperative sociali».
Quali sono i fattori strategici su cui confcooperative punta per il prossimo futuro?
«Noi speriamo che il modello dell’impresa cooperativa continui a crescere nell’apprezzamento dei giovani e dei cittadini. La cooperativa è l’unica forma di impresa nella quali i lavoratori, cioè i soci lavoratori, soni i "padroni" dell’impresa per la quale lavorano, cioè eleggono il presidente, il consiglio di amministrazione, approvano il bilancio e quindi le scelte strategiche aziendali. Oltretutto questa forma di impresa, essendo incentrata sui lavoratori e non sul prodotto, non delocalizza e quindi è un patrimonio del Paese».
Visto che all’assemblea del 28 gennaio prossimo alle Ville Ponti è prevista la presenza di politici sia di livello regionale che nazionale, quali saranno le istanze che i vertici di confocooperative presenteranno alla politica?
«Chiederemo attenzione alle esigenze delle cooperative ed ai valori di cui esse sono portatrici, cioè in particolare solidarietà, attaccamento al territorio, mutualità. Chiederemo che questo patrimonio venga tutelato anche sul piano legislativo. Oltretutto le cooperative producono in Italia circa l’8% del PIL e costituiscono una risorsa importante in tema di occupazione. Non a caso il 2012 è stato dichiarato dall’Onu anno internazionale delle cooperative con lo slogan: "Le imprese cooperative costruiscono un mondo migliore».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 26 Gennaio 2012
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