In relazione alle “Raffiche di multe in arrivo dall’autovelox di Buguggiate, automobilisti in rivolta” vorrei segnalare che il ritardo nel recapitare le sanzioni dovuto, come riferito nell’intervista del sindaco di Buguggiate Matteo Sambo, ad “un problema per la gestione dei nostri uffici perché è sovradimensionato…” dunque per un problema del comune e non dei cittadini, rende vana la possibilità di indurre un cambiamento delle abitudini di automobilisti, condizionati da anni al limite di 90 km orari, senza penalizzare pesantemente gli stessi con raffiche di multe, non per un reale comportamento scorretto, quanto per la difficoltà nello sradicare una solida abitudine indotta dal limite precedente. Al di là del dispiacere manifestato a parole dal sindaco, sarebbe stato, e sarebbe ancora, un atto opportuno annullare le multiple multe comminate nel periodo dall’introduzione della sanzione alla prima multa notificata all’automobilista. Sarebbe stato molto più efficace e corretto inviare per almeno 2-3 mesi dei “rapidi” promemoria di violazioni del nuovo limite senza sanzione che abituassero l’automobilista al cambiamento inducendolo a rispettare il nuovo limite. Avvertire semplicemente prima non è né sufficiente, né efficace per indurre un cambiamento del comportamento. In conclusione personalmente non credo sia corretto sanzionare noi automobilisti come conseguenza sia del ritardo del comune nel comunicare le sanzioni che della non conoscenza dei principi base della scienza di modificazione del comportamento da parte di chi ha deciso questa inefficace e punitiva strategia sanzionatoria.
In relazione alle “Raffiche di multe in arrivo dall’autovelox di Buguggiate, automobilisti in rivolta” vorrei segnalare che il ritardo nel recapitare le sanzioni dovuto, come riferito nell’intervista del sindaco di Buguggiate Matteo Sambo, ad “un problema per la gestione dei nostri uffici perché è sovradimensionato…” dunque per un problema del comune e non dei cittadini, rende vana la possibilità di indurre un cambiamento delle abitudini di automobilisti, condizionati da anni al limite di 90 km orari, senza penalizzare pesantemente gli stessi con raffiche di multe, non per un reale comportamento scorretto, quanto per la difficoltà nello sradicare una solida abitudine indotta dal limite precedente. Al di là del dispiacere manifestato a parole dal sindaco, sarebbe stato, e sarebbe ancora, un atto opportuno annullare le multiple multe comminate nel periodo dall’introduzione della sanzione alla prima multa notificata all’automobilista. Sarebbe stato molto più efficace e corretto inviare per almeno 2-3 mesi dei “rapidi” promemoria di violazioni del nuovo limite senza sanzione che abituassero l’automobilista al cambiamento inducendolo a rispettare il nuovo limite. Avvertire semplicemente prima non è né sufficiente, né efficace per indurre un cambiamento del comportamento. In conclusione personalmente non credo sia corretto sanzionare noi automobilisti come conseguenza sia del ritardo del comune nel comunicare le sanzioni che della non conoscenza dei principi base della scienza di modificazione del comportamento da parte di chi ha deciso questa inefficace e punitiva strategia sanzionatoria.
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