Sanità malata: tre casi davanti alla magistratura
Morti sospette, le vittime sono tutte giovanissime
Giornata "nera" per la sanità a Varese: tre casi balzano alla ribalta della cronaca, per altrettante morti in cui si sospettano inefficienze o responsabilità da parte degli apparati sanitari. Il più misterioso riguarda la morte di una giovane di 29 anni, avvenuta qualche giorno fa dopo un intervento di routine nel reparto di chirurgia dell’ospedale di Circolo. La paziente era stata ricoverata in day hospital per un’operazione di vene varicose: era stata dimessa regolarmente ma il giorno dopo a casa si è improvvisamente sentita male ed è morta nel giro di pochi minuti. La procura ha aperto un’inchiesta ordinando l’autopsia, la famiglia si è rivolta un legale chiedendo che vengano chiariti i perché dell’accaduto. Sempre ieri alla cancelleria del tribunale civile di Varese è stata depositata una maxi richiesta di risarcimento da parte dei genitori di un bimbo di tre anni, morto nel ’95 per soffocamento. Alex, questo il nome della giovanissima vittima, aveva subito un intervento di tracheotomia e gli era stata inserita nella gola una minuscola cannula. Il pezzetto di plastica, pochi mesi dopo l’intervento era finito però nei bronchi di Alex provocandone la morte per asfissia. Assolti i medici che eseguirono l’intervento, all’ospedale di Bergamo, la famiglia del bambino, che vive a Varese ha presentato un ricorso chiedendo 5 miliardi di risarcimento: non all’ospedale, ma alla ditta americana che costruì la cannula. Una perizia, infatti, ha stabilito che l’apparecchio era costruito per durare almeno cinque anni. Infine, quattro medici dell’ospedale di Circolo sono stati rinviati a giudizio per la morte di una ragazza di vent’anni: giunta al pronto soccorso lamentando dolori alla schiena; pochi giorni prima era rimasta vittima di un lieve incidente stradale. La donna era rimasta in attesa per sei ore su un lettino, sembrava un caso non urgente. Invece le sue condizioni si sono aggravate di colpo: solo a quel punto gli è stata diagnosticata un’emorragia interna a un rene, un danno irreversibile e che l’ha condotta a una rapida morte. I quattro medici sono accusati di omicidio colposo. Il processo è previsto nell’aprile del 2002.
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