Screening mammografico, uno strumento di diagnosi a favore delle donne
Sarà presentato con un incontro pubblico sabato 17 novembre l'arrivo dello screening mammografico per le donne del capoluogo, strumento per la diagnosi precoce dei tumori al seno
Lo screening mammografico arriva anche a Varese. Lo strumento di diagnosi di massa, rivolto a donne dai 45 ai 69 anni di età, che porta alla scoperta precoce dei tumori al seno, e perciò alla possibilità di debellarli senza grandi traumi, è partito gli anni scorsi nei paesi attorno al capoluogo e nella Valceresio, e ora raggiungono la grande città.
‘’Il programma di screening mammografico (Per te donna) – sottolinea Giorgio Benedettini, direttore generale dell’Azienda Sanitaria Locale – ha iniziato i suoi primi passi neppure un anno fa, dopo l’istituzione del Centro prevenzione tumori al seno, che svolge il compito di preparare gli inviti e di dare un prezioso supporto informativo alle donne, compreso l’eventuale spostamento di appuntamenti, tramite un numero verde. Inoltre l’Asl ha progettato l’architettura di un sistema informativo dedicato, che mette in contatto la sede centrale dell’Azienda con i centri radiologici delle tre aziende ospedaliere di Varese, Busto Arsizio e Gallarate.‘’ La popolazione femminile varesina da invitare nell’arco di un paio d’anni è di 130.000 donne, residenti in 141 comuni. Le donne chiamate sino allo scorso 31 ottobre sono state circa 33 mila, oltre 10 mila nel solo mese di ottobre. "Fino ad ora ha risposto positivamente al primo invito il 43,76% di donne, a cui ne vanno aggiunte altre 2040 che la mammografia l’avevano già fatta per routine. Una cifra che porta la risposta complessiva allo screening intorno al 50%. – ha spiegato il professor Gatta, da sempre in prima linea nell’iniziativa sullo screening, nata alcuni anni fa e ora finalmente in corso di realizzazione – Una risposta più che soddisfacente, soprattutto considerando che è stato mandato alle interessate un solo invito. Speriamo che una tale risposta provenga anche dalle donne varesine a cui arriverà la lettera". Per togliersi un pensiero, è necessario semplicemente raccogliere un invito, quello che proviene dall’ASL per lettera: per saperne di più, sabato alle 11.30, presso l’Hotel Palace in via Silvestro Sanvito a Varese, si svolgerà anche l’incontro "per te donna" che illustra i vantaggi di una azione così diffusa e mirata allo stesso tempo, rivolta a quella che viene definita "popolazione a rischio" ma che si concreta, umanamente, in una schiera di mamme che ha il diritto-dovere di riguardarsi, e affrontare senza paura una malattia che non è più fatale, specie per chi si mette nelle condizioni di rilevarla per tempo. "Con la mammografia si rilevano tumori della dimensione inferiore al centimetro, impossibili da rilevare al tatto anche da parte dei medici più esperti: operare su tumori simili vuol dire salvare vite, e conservare intatta la morfologia della persona – prosegue Gatta, che sarà relatore al convegno – Significa perciò sconfiggere la malattia e non subire danni al proprio fisico". Una perdita di tempo molto piccola, che ne fa guadagnare tantissimo in termini di qualità di vita e sconfitta della malattia. E per ridurre la quale schiere di volontari e donatori si sta muovendo da anni: è infatti ancora in corso la raccolta di fondi per ottenere un camper attrezzato per effettuare la mammografia "in loco", senza costringere le donne della provincia a rivolgersi agli ospedali varesini. Dei 320 milioni richiesti, ne mancano oramai solo 30: anche di questo si parlerà nell’incontro di sabato, che vedrà la presenza, tra gli altri, del direttore del dipartimento oncologico provinciale Renzo Dionigi, dell’assessore provinciale alle politiche sociali Hans Orlini; del direttore generale dell’azienda ospedaliera, Carlo Lucchina; il sindaco di Varese Aldo Fumagalli; il Direttore sanitario dell’Asl dott. Cellina, oltre a diversi studiosi ed esperti del settore. I lavori del convegno verranno introdotti da Giorgio Benedettini, direttore generale dell’Azienda Sanitaria Locale. |
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