«Giunta di Varese arrogante», nuove accuse dal sindaco di Gazzada
Da sempre contrario al progetto del nuovo carcere, Alfonso Minonzio attacca: «Poco rispetto per i comuni vicini»
«L’amministrazione varesina, ha dimostrato ancora una volta se mai ce ne fosse stato bisogno la sua arroganza». Parole e musica di Alfonso Minonzio, sindaco di Gazzada. All’indomani della bagarre che ha segnato un’altra tappa di avvicinamento al nuovo carcere, sulla gestione della vicenda piovono accuse pesanti. E non solo dai banchi delle opposizione o dai comitati di quartiere contrari alla cementificazione dell’area dei Duni. L’amministrazione di Gazzada è da tempo non sospetto parte in causa nell’intera questione; da sempre oppositore al progetto che è sì sul territorio del comune di Varese, ma le cui ricadute toccano, e da vicino, viabilità e vivibilità del comune limitrofo. Il carcere sorgerebbe proprio sul confine. Da tempo Minonzio va chiedendo incontri e confronti: l’ultimo dei quali è stato tre giorni prima dell’ultimo consiglio comunale che ha approvato la variante del piano regolatore.
Piccolo, non insignificante particolare. Gazzada rientra nel novero dei comuni che coabitano con il capoluogo nel progetto Varese Europea. Un tavolo di confronto, secondo Minonzio, evanescente: «Fumagalli ha sempre promesso un dialogo che non c’è mai stato – attacca il primo cittadino di Gazzada – Il coinvolgimento di Varese Europea è solo sulla carta».
Così evanescente da non attendere neanche i lavori delle commissioni che da tempo stanno lavorando proprio al tema della locazione del penitenziario
. Una coperta troppo corta, in sostanza; inadeguata a trovare il punto di equilibrio tra le diverse istanze del territorio. Dove le accelerazioni di Varese non ammettono, in certi casi, indugi.
Così sembra pensarla Minonzio: «Siamo consapevoli che la decisione spetti a Varese, ma quanto meno abbiamo chiesto la sottoscrizione di un accordo di programma che prevedesse opere e tempi di realizzazione. Fumagalli anche in questa occasione ha dimostrato di promettere dialogo con i comuni vicini, ma nei fatti fa l’opposto».
Le varianti approvate «con un vero colpo di teatro» non mettono conto di alcuna delle infrastrutture ritenute già oggi necessarie. Anche di questo si parlerà il 20, in un nuovo incontro fissato da tempo con gli assessori Taddei e Motta e Arturo Bortoluzzi, rappresentante di Varese Europea.
Quanto al sindaco Fumagalli, in piena competizione elettorale, Minonzio riserva un’ultima stoccata.
«Il suo scarso rispetto verso i rappresentanti delle Istituzioni locali non è certo un buon biglietto da visita per chi aspira a rappresentare il territorio varesino in Europa».
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