Preghiera islamica per la strada: «Così finchè non avremo la nostra moschea»
Oltre 200 i fedeli radunati in piazza Libertà per protestare contro l’ordinanza del sindaco che impedisce di utilizzare la struttura di via Varese. Sabato prossimo manifestazione all’uscita dell’A-8
A Gallarate la questione moschea continua a tenere banco (foto, la preghiera in piazza). A darsi appuntamento in piazza per la preghiera del venerdì oltre 200 persone che oggi, 3 febbraio, hanno partecipato alla liturgia che si è risolta senza problemi attorno alle 13.30. Ma oltre all’oramai annosa questione legata all’assenza di un luogo di culto per gli oltre 2.000 musulmani che compongono la comunità islamica gallaratese, in piazza Libertà si è oggi legata anche la polemica innescata dalle vignette caricaturali che alcuni quotidiani europei hanno pubblicato, ritraenti il Profeta Maometto in pose considerate irriverenti e blasfeme.
La notizia, ripresa da diversi giornali italiani era sulla bocca di tutti e ha generato polemiche anche in piazza tra alcuni curiosi e il rappresentante della comunità islamica Samir Baroudi che, col quotidiano Libero tra le mani, ha discusso animatamente prima della preghiera. «La vicenda delle caricature del Profeta è preoccupante anche per il nostro paese – ha affermato Baroudi (nella foto qui sotto) – : è bene tenere calmi gli animi dal momento che anche una semplice scintilla, quando c’è di mezzo la religione, può alimentare un incendio», riferendosi agli atti di violenza che proprio oggi in Indonesia hanno visto assaltata la rappresentanza diplomatica danese, proprio a causa di quanto pubblicato da alcuni quotidiani di Copenhagen.
Attorno alle 12.30 la preghiera è iniziata, scortata da lontano dalla polizia, defilata nelle vie laterali e non visibile dalla piazza. E subito, nella predica, l’attacco all’amministrazione comunale.
«Siamo a Gallarate da una vita, paghiamo le tasse e lo stipendio del sindaco, i nostri figli sono nati qui. Perché mai non dovremmo avere un posto dove pregare?» si è chiesto l’imam Abramo, in riferimento alla questione oggetto della protesta: la chiusura di via Varese.
La struttura è stata di fatto resa inagibile da un’ordinanza firmata in settimana dal primo cittadino Nicola Mucci. La vicenda non sembra però fermarsi alla preghiera di oggi. In primo luogo Mohamed Rachdi, portavoce della comunità islamica gallaratese ha promesso che «sabato prossimo, l’11 febbraio, ci sarà un corteo dall’uscita della A-8 fin qui, nel centro di Gallarate, dove torneremo a protestare per avere un luogo dove pregare». Intanto l’appuntamento per la preghiera in piazza è fissato per venerdì prossimo, «e sarà così fino a quando non si troverà una soluzione ai nostri problemi», ha detto Rachdi.
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