“È sceso dalla Cinquecento e mi ha sparato”, comincia il processo per il tentato omicidio di Arcisate
I fatti nel gennaio scorso quando per un bisticcio un giovane venne raggiunto da una rosa esplosa a distanza ravvicinata da un fucile da caccia fuori da un pub
“Sono uscito a fumare e ho visto che picchiava una ragazza a pugni: l’ho sentita urlare e sono intervenuto”. Poi però, il 26enne ascoltato in aula come parte offesa si è preso una fucilata al ventre: tentato omicidio. I fatti si riferiscono a quanto avvenuto il 5 gennaio 2024 ad Arcisate.
Quella sera la vittima ha raccontato di essere arrivato in un bar vicino alla stazione di Arcisate con la sua compagnia, ragazzi e ragazze che dalle 18.30 si sono dati appuntamento nel locale per l’aperitivo con l’idea di continuare la serata nell’esercizio. I fatti si sono svolti fuori dal bar, quando il litigio fra un ragazzo e una ragazza ha attirato l’attenzione di un giovane uscito per fumare, poi intervenuto per placare gli animi: “Sei pazzo, cosa fai?”, dice il giovane all’aggressore della donna che per tutta risposta se ne va con una promessa: “Tranquillo, tra cinque minuti torno” per poi allontanarsi con una Cinquecento con targa svizzera.
Poco dopo da quella macchina, tornata nei paraggi, è uscito il giovane armato: “È sceso dalla macchina e mi ha sparato”. Un colpo esploso quasi a bruciapelo: “Ha puntato verso lo sterno, io mi sono girato, ho cercato di spostare la canna dell’arma da cui poi è stato esploso il colpo”. Il ragazzo è stato soccorso dagli amici, mentre il sospettato fuggiva (verrà poi sottoposto a fermo il giorno successivo). “Mi sono svegliato il giorno dopo in ospedale, quando l’anestesia se ne era andata”.
La vittima è stata a lungo in ospedale sottoposto a intervento chirurgico e svariate visite: “I medici mi hanno detto che nel mio corpo sono presenti ancora circa un centinaio di pallini di piombo”, ha spiegato la vittima, che è patrocinato in giudizio come parte civile dall’avvocato Elisabetta Brusa. L’imputato, presenti in aula da detenuto, è difeso dall’avvocato Corrado Viazzo. Nel corso dell’udienza sono attese le deposizioni di alcuni testimoni presenti la sera del fatto.
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