Bilancio sociale e carta dei servizi: il Cesvov si presenta
L'associazione punta i riflettori sull'importanza della comunicazione e presenta due documenti ricchi di notizie e informazioni sulla sua attività
La parola d’ordine è “trasparenza”, la missione è comunicare. Il secondo bilancio sociale, presentato questo pomeriggio all’Aula Magna dell’università dell’Insubria, è la prova di quanto il Cesvov (Centro di servizi per il volontariato della provincia di Varese) abbia voglia di informare e di farsi conoscere. Ma parlare di "bilancio" in questo caso è riduttivo: è vero che il documento fa il punto della situazione dopo dodici medi di attività ma è anche vero che si tratta di qualcosa in più che va oltre le cifre e i risultati: in poco più di cento pagine ci sono infatti i numeri, la missione, le strategie, l’organizzazione, le risorse.
«Abbiamo cercato di trasmettere tutte le informazioni utili a chi è interessato alla nostra attività perché solo con la trasparenza, la condivisione e il coinvolgimento è possibile farsi conoscere all’esterno e capire come migliorare – ha spiegato il presidente dell’associazione Vincenzo Saturni -. Il bilancio sociale è allo stesso tempo un punto di partenza e di continuità rispetto al passato. Ma è anche è il frutto dell’impegno delle persone che credono nel loro lavoro e che hanno dedicato il loro tempo a questo progetto».
Il Cesvov, costituito nel giugno del 1997, rappresenta sul territorio varesino il punto di riferimento del mondo del no-profit. È un ente senza scopo di lucro che ha alla base altre associazioni e che è nato con lo scopo di creare una rete di servizi alle organizzazioni di volontariato che vi aderiscono. Ma dal suo esordio, dove si contavano poco più di una decina di soci, la situazione è decisamente cambiata. Ora le associazioni sono più di settanta e rapportarsi nel modo più chiaro possibile con i soggetti conivolti in questa realtà è diventato una necessità. È per questo che l’associazione, in collaborazione con Cristiana Schena e Giovanna Gavana, professoresse del CreaRes (Centro di ricerche su etica negli affari e responsabilità sociale) dell’università dell’Insubria, ha scelto la strada dell’informazione: nel 2005 introducendo il bilancio sociale, quest’anno con un nuovo strumento, la carta dei servizi. Quest’ultima è un opuscolo ricco di dati e notizie per far conoscere agli utenti i servizi offerti dal centro e le loro modalità di accesso.
« Il Cesvov è cambiato, è passato da una fase pionieristica ad una strutturata e stiamo cercando di fare in modo che questa crescita avvenga in modo ordinato- ha spiegato nel suo intrervento Maurizio Ampollini, direttore dell’associazione -. Nessuno ci ha richiesto di comunicare e certificare la qualità del nostro lavoro ma crediamo che questo sia utile per il nostro cammino di crescita. In questo senso il bilancio sociale e la carta dei servizi sono importanti: sentiamo la necessità di mostrare in modo chiaro e trasparente quello che siamo e quello che facciamo».
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