L’appello per il “no” del Comitato “Salviamo la Costituzione”
Riforma costituzionale da bocciare per ragioni di metodo e di contenuto, sostiene il Comitato
Riceviamo e pubblichiamo
Il
Comitato “Salviamo la Costituzione” di Busto Arsizio
richiama l’attenzione di tutti i cittadini sulla gravità
delle modifiche che si vogliono apportare alla Parte Seconda della
Costituzione della Repubblica italiana.
E’
questo un momento della nostra vita civile che richiede a tutti uno
sforzo di riflessione serio e responsabile: è urgente
informarsi correttamente sulla natura e sulla portata delle riforme
approvate, al di là delle semplificazioni giornalistiche e
delle deformazioni televisive; ed è necessario valutarne le
conseguenze per le prospettive politiche dell’Italia e per la
concreta vita sociale, anche nei suoi aspetti quotidiani; è
poi importante comprendere quale sia veramente la posta in gioco e
non scambiare questa materia con uno dei tanti temi di conflitto tra
partiti.
Il
Comitato, che si è impegnato per organizzare iniziative a
sostegno dell’informazione e del dibattito sulle riforme e che ha
promosso la raccolta di firme per il referendum popolare, ora
si rivolge a tutti i cittadini affinché si rechino alle urne e
votino NO.
Questa
radicale revisione della Costituzione ci appare infatti
inaccettabile, sia per ragioni di metodo sia per ragioni di
contenuto.
Per
ragioni di metodo:
-
La
legge di riforma è stata approvata sulla sola base della
maggioranza politica del momento senza in nessun modo coinvolgere
nel dibattito l’intero paese: la stessa maggioranza ha partecipato
assai poco, tanto che già all’indomani sono cominciate le
prese di distanza. E oggi, alla vigilia del voto, può essere
opportuno ricordare che non solo Follini è per il NO,
ma lo è l’intero Partito liberale,
alleato della CdL nelle scorse elezioni politiche; all’interno
dello stesso partito, prima ancora delle elezioni, si era costituito
un Comitato Centro-Destra per il No; negli scorsi giorni
anche l´UGL (l´ex-Cisnal), il sindacato vicino ad
AN, ha deliberato all’unanimità di votare NO. -
La
questione è stata trattata come un affare privato fra
le componenti della maggioranza che hanno proceduto ad uno scambio
di favori reciproci a spese del Paese. -
E’
rivelatore il modo menzognero con cui viene condotta la campagna
propagandistica: si sostiene una profonda riforma, ma poi non si ha
la faccia di dire onestamente in che cosa consiste: a sentire certi
interventi sembrerebbe che il contenuto principale della riforma sia
la riduzione del numero dei parlamentari, ma si dimentica poi di
dire che tale riduzione decorrerà solo dal 2016! Come mai non
la si fa subito, se davvero si pensa che sia tanto importante? Del
fatto invece che in Italia sorgerà un regime autoritario, di
ciò non si dice nulla!
Per
ragioni di contenuto:
-
Prefigura
un sistema politico non democratico, che concentra poteri troppo
estesi nelle mani del Capo del Governo e indebolisce il Parlamento,
gli Organi di garanzia e il ruolo, che invece è fondamentale,
del Presidente della Repubblica; -
Prospetta
un’Italia in cui i cittadini non potranno più vedersi
garantiti uguali livelli di servizi nella sanità, nella
scuola, nella pubblica sicurezza: gli stessi Principi fondamentali
della Costituzione, che apparentemente non sono stati modificati,
verrebbero profondamente intaccati; -
Genera
enorme confusione a livello legislativo e profonde tensioni nei
rapporti tra Regioni diverse.
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