Caso Pardà, un’interrogazione sul tavolo di Amato
La senatrice Maria Pellegatta scive al Ministro degli interni. Arci: «Passo positivo e importante nel riconoscere le richieste della comunità di Cantello»
Sulla questione dell’area Pardà la senatrice Maria Pellegatta si è mossa investendo del caso anche il ministro degli interni Giuliano Amato. In un’interrogazione la senatrice del Pdci chiede al ministro “se non ritenga opportuno intervenire, nel rispetto delle prerogative e delle competenze delle istituzioni democratiche, per sostenere l’azione volta a garantire una corretta e libera espressione della partecipazione democratica nel comune di Cantello”.
Oggetto del contendere una variante allo strumento urbanistico del Comune di Cantello in cui è prevista la costruzione di circa 4000 metri cubi ad uso abitativo e la realizzazione di una strada con la larghezza di complessiva di oltre 8 metri in località Pardà, “nota a Cantello, nella Valceresio e nel vicino Canton Ticino, per il suo pregio ed interesse naturalistico per contrastare l’edificazione venne costituito un Comitato popolare che ha promosso una petizione che è stata firmata da 1200 cittadini ( il Comune di Cantello conta 4000 abitanti)” scrive la senatrice Pellegatta.
Sulla questione è intervenuta Desirèe Crisafulli Dirigente Arci provinciale.
«Giudichiamo che il doppio voto unanime del consiglio provinciale di Varese dello scorso 11 aprile sia un passo positivo e importante nel riconoscere le richieste della comunità di Cantello, rimarchiamo che si è così esemplificato un raro caso di sensibilità del consiglio Provinciale a istanze provenienti direttamente dal territorio».
Secondo l’Arci «Il prossimo Consiglio dovrà necessariamente partire da questo esempio per affrontare le problematiche del territorio e della qualità di vita della popolazione, questo auspicio deve divenire un impegno nella volontà di chi si candida a governare la nostra Provincia. Tuttavia non dobbiamo nemmeno per un attimo dimenticare quello che è accaduto e continua ad accadere a Cantello dove una questione che avrebbe dovuto essere semplicemente affidata al pubblico dibattito, ha avuto strascichi formati di violente polemiche contro i cittadini e le associazioni che protestavano e avanzavano richieste corrette e legittime».
«Mentre si approssima la data delle elezioni provinciali vale la pena ricordare che la democrazia si rispetta a partire dai piccoli comuni – concludono dall’Arci – , che il dibattito non deve mai essere messo in difficoltà per ostacoli posti dalle amministrazioni locali.
L’invito al comune di Cantello non può che essere quello di moderare i toni e ricostituire le condizioni per un dibattito leale e democratico, dibattito che, nell’opinione di tutti i cantellesi e mia, dovrà vedere rispettati i canoni della democrazia e salvati quei beni ambientali tanto cari ai residenti».
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