Prime vittime nella guerra Lega-Udc: gli asilanti
La convenzione della casa d'accoglienza di via Pola finisce nel tritacarne dello scontro politico
Vittime di guerre sanguinose in patria, sacrificati a una guerriglia tra i partiti in Italia. E’ il destino a cui rischiano di andare incontro i rifugiati politici ospitati a Varese. La giunta ha bloccato il rinnovo della convenzione con la Caritas per la casa dei rifugiati di via Pola. Non è una bocciatura, solo un rinvio per approfondimenti. Ma l’assessore Gregorio Navarro (Udc) si aspettava un via libera con gli stessi presupporti dello scorso anno. Gli alleati hanno invece chiesto che la questione venisse riesaminata da una commissione di assessori, “in nome della collegialità”, tanto invocata dallo stesso Udc nella vicenda delle società pubbliche. Facile dunque pensare a una risposta alle ultime scelte dei centristi. Il partito ha votato contro gli indirizzi di Aspem in giunta e contro le tariffe degli asili nido in consiglio, spaccando la maggioranza e ora tocca alla Lega mettere in discussione un provvedimento che sta a cuore a Navarro e la Caritas.
La questione rischia di complicarsi ulteriormente dal fatto che il rinnovo dovrà anche passare in consiglio comunale.
Ma andiamo con ordine, la commissione che deve esaminare la convenzione è formata dagli assessori Navarro (Udc), Carella (Fi), Tomassini (Fi), Agrifoglio (Fi) e dal consigliere leghista Piatti. Ufficialmente devono approfondire come stanno le cose, poi ci sarà il voto in giunta e quindi in consiglio.
La casa è finanziata dal Ministero dell’interno e al comune costerebbe solo 1000 euro per il 2007. Una struttura che ospita 18 persone, per sei mesi, provenienti da paesi in guerra. Immigrati arrivati in Italia per chiedere asilo politico e che nel periodo tra la richiesta e l’ottenimento del via libera non possono lavorare e mantenersi. Via Pola è sempre mal digerita dalla Lega ma l’accordo con gli alleati ne aveva finora garantito la sopravvivenza. Lo scorso anno, ad esempio, la convenzione era stata garantita con l’astensione del carroccio. “Ci eravamo messi d’accordo perché nella coalizione ci sono sensibilità diverse” spiega l’assessore leghista Gladiseo Zagatto. Ma adesso, nel pieno del clima di continua tensione tra l’Udc e la Lega, è partita la richiesta di rivedere tutto. “Non ci ha mai convinto quella struttura – commenta Zagatto che però tiene a stemperare i toni– abbiamo sempre temuto che fosse un modo per aggirare la Legge Bossi Fini. Ma non è vero che è stata una ritorsione, è una preoccupazione che noi della Lega abbiamo sempre avuto”.
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