L’osservatorio di Tradate scopre due nuove stelle
Inviati a Ginevra ed Helsinki i dati della scoperta realizzata dalla fondazione Foam13. Il presidente: “Sono stelle variabili e possono rivelare molto in merito alla natura ed alla proprietà delle evoluzioni stellari”

«Studiare le stelle variabili – spiega il presidente della Foam 13, Roberto Crippa – è importante poiché esse possono rivelarci molto in merito alla natura ed alla proprietà delle evoluzioni stellari; inoltre i dati relativi alla distanza, alla massa, al raggio, alla struttura interna ed esterna, alla composizione, alla temperatura e alla luminosità di tutte le altre stelle possono essere determinate grazie allo studio proprio delle stelle variabili. Questo importante risultato raggiunto è il frutto di campagne osservative scientifiche che la Foam13 ha programmato ed attuato dalla fine del 2007».
La stella variabile RR Lyrae, scoperta dalla Foam13, è del tipo HADS/SXPhe ed appartiene ad una importante classe di stelle giganti variabili; queste stelle sono di solito usate come “candele standard” su distanze galattiche oppure per misurare la distanza degli ammassi globulari dove spesso si trovano; hanno massa inferiore a quella del Sole ma possiedono un raggio 4 o 5 volte superiore a quello della nostra stella diurna; queste stelle che prendono il loro nome dal prototipo della categoria, la stella variabile RR Lyrae che si trova nella costellazione della Lira, si dilatano e si c
ontraggono con periodi di tempo inferiore alle 24 ore, e le loro pulsazioni radiali sono ancora oggetto di studio.
La seconda stella variabile, spiegano dall’osservatorio, è del tipo ad eclisse, in quanto la variazione della luminosità non è intrinseca, ma è dovuta al periodico passare delle due stelle, in orbita reciproca, una davanti all’altra lungo la nostra direzione d’osservazione; le due componenti del “sistema binario” si eclissano reciprocamente e la luce che vediamo varia nel tempo periodicamente.

La seconda stella variabile, spiegano dall’osservatorio, è del tipo ad eclisse, in quanto la variazione della luminosità non è intrinseca, ma è dovuta al periodico passare delle due stelle, in orbita reciproca, una davanti all’altra lungo la nostra direzione d’osservazione; le due componenti del “sistema binario” si eclissano reciprocamente e la luce che vediamo varia nel tempo periodicamente.
«Questo primo successo – prosegue Crippa – ripaga della fatica di tante notti trascorse ad osservare il cielo da parte di tutti i collaboratori della Foam13, ma soprattutto mostra l’eccellente qualità del Telescopio Principale da 65 cm di diametro dell’Osservatorio Astronomico di Tradate, il più grande della provincia di Varese».
Le due importanti scoperte fatte dalla Fondazione sono state realizzate in collaborazione con la Stazione Astronomica di Sozzago (SAS), l’Osservatorio Astronomico diretto Federico Manzini; i dati sono poi stati inviati all’Università di Ginevra e al Dipartimento di Matematica e Statistica dell’Università di Helsinki, con cui la Foam13 ha collaborazioni scientifiche per i dati fotometrici, non solo per le stelle variabili, ma anche per lo studio degli asteroidi e dei nuclei cometari.
«Il prestigioso risultato conseguito – conclude Crippa – non ha fatto altro, poi, che spingere tutti noi della Foam13 ad impegnarci ulteriormente nella speranza di nuovi successi in campo astronomico».
«Il prestigioso risultato conseguito – conclude Crippa – non ha fatto altro, poi, che spingere tutti noi della Foam13 ad impegnarci ulteriormente nella speranza di nuovi successi in campo astronomico».
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