“Chi risparmia sulla legalità risparmia anche sulla sicurezza”
Incidenti sul lavoro e crisi economica sono stati gli argomenti al centro del congresso di Feneal Uil, il sindacato dei lavoratori del settore dell'edilizia
Da un lato la crisi che non ha risparmiato il settore, dall’altro il problema irrisolto degli infortuni sui cantieri. Sono stati questi i temi al centro del congresso di Feneal Uil, il sindacato dei lavoratori dell’edilizia che si è svolto ieri alle Ville Ponti di Varese.
Il settore – 150 mila lavoratori in meno censiti nelle casse edili e 150 mila in cassa integrazione a livello nazionale, 1500 addetti in meno in proviincia di Varese. È questo il volto della crisi nel mercato delle costruzioni presentato dal segretario pofinvicale di Feneal Uil, Antonio Massafra: «Abbiamo monitorato l’andamento del settore in molte province italiane e abbiamo registrato la diminuzione delle ore lavorate e successivamente la chiusura delle aziende. A Vaese ne abbiamo perse 257. Una situazione preoccupante».
Grandi opere – Per il settore si aprono però nuove opportunità, costituite dalle grandi opere che riguarderanno il territorio varesino: la Pedemontana e l’Expo 2015. «In questi contesti sarà importante mantenere alta l’attenzione alla sicurezza sui luoghi di lavoro – ha Commentato Claudio Zanin di Inail Varese -. Quando si deve fare i conti con scadenze e termini si concentra il lavoro in poco tempo e in questi casi la fretta può far innalzare il rischio. A livello provinciale stiamo lavorando affinchè la cultura del lavoro in sicurezza diventi una costante sia per i datori di lavoro che per i dipendenti».
Irregolarità e incidenti – L’edilizia si conferma il settore più a rischio, in provincia di Varese nello scorso anno gli infortuni registrati sono stati circa 12.800 di cui 840 con postumi permanenti. «C’è un legame – prosegue Zanin – tra le aziende che impiegano personale irregolare e il rischio di incidenti sul lavoro. Quando un’azienda fa del contenimento dei costi su tutti i fronti la sua politica competitiva ne va certamente di mezzo la sicurezza dei lavoratori. Questo spiega il motivo per cui nei cantieri troviamo ponteggi o attrezzature di bassa qualità e potenzialmente più pericolose».
Stranieri più a rischio – I lavoratori immigrati rimangono in edilizia i soggetti più a rischio. Questo è dovuto spesso alla mancanza di formazione sul fronte della prevenzione degli infortuni. Ma anche a fenomeni culturali: «Nei nostri cantieri – ha spiegato Massafra – si parlano tutte le lingue e molti dei lavoratori edili stranieri è di religione islamica. Questo pone nuovi prolemi: durante il periodo del ramadan assumono meno calorie, non sono nella condizione fisica normale. Dobbiamo interrogarci dunque su come affrontare questa diversità di cultura e come prevenire i rischi che ne potrebbero derivare».
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