“Viva via Gaggio”
Va su Youtube la difesa della storica strada di collegamento tra Lonate e Tornavento, nel cui futuro c'è la cancellazione per fare posto alla terza pista di Malpensa
Su Lonate Pozzolo la terza pista di Malpensa incombe come una mannaia. E per la via Gaggio, in particolare, si sta mobilitando un piccolo ma determinato gruppo di persone. La strada, sconosciuta chi non è della zona, è un antico collegamento diretto fra il centro di Lonate e la frazione Tornavento, la "torre dei naviganti" (turris naventium) riferimento in tempi antichi delle prese del Naviglio Grande, dalla cui piazzetta si gode il panorama della valle del fiume con le Alpi dominate dal Rosa sullo sfondo.
Lonate Pozzolo non fa immediatamente pensare a tesori naturali, nondimeno è un Comune del Parco del Ticino, e la sponda del "fiume azzurro" è un angolo di pace e bellezza. E la via Gaggio si immerge in una foresta ancora intatta, con un implicito, irresistibile invito per camminatori, runners e ciclisti – i mezzi a motore, salvo rare eccezioni, sono off limits. Nel futuro di via Gaggio ci sono però le ruspe e l’asfalto della terza pista di Malpensa, che arriverebbe a sfiorare l’abitato di Tornavento, isolandolo dal suo retroterra come una sorta di "Vizzola bis".
Per difendere la via Gaggio, Roberto Vielmi ha girato dei filmati "postati" su Youtube in cui attraverso varie interviste-chiacchierate con personaggi di diversa estrazione politica affronta la questione. Ad esempio ricordando come la strada, comunale, sia stata recuperata dal degrado in tempi recenti, nel 1993, su iniziativa di Ambrogio Milani e di vari volontari, "strappandola" alla brughiera che l’aveva invasa quando l’intera zona era demanio militare (ora i boschi appartengono a Sea). Un bene ambientale, dunque, al quale non si vuole rinunciare: tanto più in un territorio già segnato pesantemente da presenze infrastrutturali (vedi Malpensa-Boffalora), alla faccia dell’intento conservazionista di un Parco Ticino nato proprio per contenere la spinta all’urbanizzazione. Ed è su Youtube quindi che "va in onda" la mobilitazione, se non per far tornare indietro l’implacabile orologio delle infrastrutture, almeno per far conoscere quanto si andrà a perdere. L’iniziativa non è partitica ma condivisa fra più persone: si sono espressi, dando i propri differenti pareri sul tema, anche Paolo Tiziani, segretario comunale della Lega Nord, l’ex consigliere comunale Donato Brognara e l’ex assessore Walter Girardi (Verdi). Lo scopo è combattere l’indifferenza e diffondere la conoscenza della "questione di via Gaggio".
Già a fine 2008 anche il sindaco Gelosa aveva preso atto con qualche perplessità, alla presentazione dello studio di Sea e del Mitre di Washington sull’ipotesi terza pista, che questa avrebbe cancellato la via Gaggio. Lo studio sostiene che la soluzione della terza pista a sud-ovest, oltre a fare da "uovo di Colombo" per la carenza di spazi, eviterebbe in gran parte quegli impatti acustici e di rotte che hanno avuto effetti disastrosi, fino alla delocalizzazione di interi quartieri, a Case Nuove e in una parte di Lonate Pozzolo. Luoghi in cui improvvidamente si è costruito nella seconda metà del Novecento senza considerare i futuri ampliamenti dello scalo, allora solo sulla carta. La difesa di via Gaggio diviene allora una "linea del Piave" contro l’ultimo e più devastante di tanti impatti negativi, più volte lamentati da un Comune che in cambio dei fastidi patiti, con gli aerei che quasi gli atterrano in mansarda, esige risorse e partecipazione alle scelte.
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