Slay e Righetti, partita da dimenticare
Troppe le scelte errate dell'americano, serata senza energie per l'azzurro. E anche Stipcevic e Kangur perdono i rispettivi duelli
DEMARTINI s.v. – Manciata di minuti per far rifiatare i titolari.
GOSS 8 – Se Varese tiene accese le speranze fino all’ultimo giro di lancette lo deve alla prova dell’americano che proprio, a perdere, non ci sta. Canestri, iniziative, responsabilità, cuore valgono 26 punti e 33 di valutazione. Esce mandando a quel paese i tifosi ospiti e si guadagna un applauso in più da Masnago.
RANNIKKO 6 – Ritrova il campo dopo una settimana sul lettino della fisioterapia, così quando si alza dalla panchina prova (e per un attimo riesce) a spaccare il mondo. Poi le cose non vanno come vorrebbe, ma la sua gara è sufficiente.
TALTS 6,5 – Alza un muraglione in difesa tra stoppate e rimbalzi, dimostrando di poter mettere muscoli, chili e malizia nei duelli d’area. Non è il tipo di giocatore che può decidere una partita ma di questo non gli si può fare una colpa: il suo dovere lo ha fatto.
RIGHETTI 4,5 – Quarta partita in otto giorni, un ritmo non sostenibile per l’ala riminese che appare spremuto come un limone. E di fatti l’unica “goccia” è una tripla al 20’, il resto è… non commestibile.
GALANDA 5 – Le fiammate di fine regular season paiono spente. Il Galanda di questa sera assomiglia al giocatore anonimo visto in diverse occasioni nell’ultimo anno. Ci prova con un po’ di esperienza ma non ricava granché.
KANGUR 5,5 – Ha un alibi vero – la caviglia fuori posto – ma purtroppo vanifica l’ottimo avvio con troppi errori lungo il corso della partita. Errori al tiro ma anche “di testa”, come in occasione del quarto, inutile, fallo che ne limita ancora di più l’apporto. Lotta sempre (7 rimbalzi), e questo è un merito che gli va riconosciuto.
STIPCEVIC 5 – Doveva essere la carta più sicura in mano a Recalcati negli scontri diretti tra i due quintetti, invece si capisce presto che la sua serata sarà dura. Green, disastroso in gara 2, domina la regia e il croato si impalla come mai gli era successo. Pochi blitz in prima persona, deficit anche alle voci assist e recuperi: non ce l’aspettavamo.
SLAY 4,5 – Il tabellino in parte lo salva, l’andamento della partita e – ancor più – della serie lo bocciano in pieno. Prima ancora dei punti servirebbero grinta, scelte intelligenti e capacità di lettura; da lui arrivano gigioneria (e passi), nervosismo, giocate illogiche. Poi gli arbitri lo puniscono ma Ron non fa nulla per farsi amare.
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