Dario Galli contro la spending review
Il presidente della Provincia di Varese: «Il Governo è incapace di avviare una riduzione della spesa basata sulla premialità». Critico anche il presidente Pd della provincia di Torino
“Il taglio in corso d’opera previsto nella Spending review nel 2012 rischia di mettere la parola “fine” a qualunque attività territoriale sia dei Comuni che delle Province. In particolare – ha dichiarato Dario Galli, Presidente della Provincia di Varese e Vicepresidente Upi – per le Province 500 milioni nel 2012 a fronte di un bilancio complessivo degli Enti provinciali ormai di soli 11 miliardi, rischia veramente di impedire il rispetto degli impegni già nel corso di quest’anno.
E’ veramente ingiustificabile, sotto tutti i punti di vista, ottenere risparmi di bilancio pubblico con la solita logica dei tagli lineari, senza il minimo intervento di merito rispetto allo sforzo di razionalizzazione già fatto. Quest’anno la nostra Provincia rischia di veder decurtati quasi 5 milioni di euro. Senza tener minimamente conto del fatto che la Provincia di Varese è ormai da anni tra quelle con la spesa procapite più bassa. Lo stesso taglio verrà fatto ad altre Province paragonabili alla nostra dimensione, ma che, avendo molti più trasferimenti dallo Stato, hanno di fatto bilanci e spesa procapite molto più alti. Credevamo che almeno un governo tecnico fosse in grado di avviare un vero intervento sulla spesa pubblica basato sulla premialità e non sulla logica dei tagli lineari. C’eravamo sbagliati”.
“Ancora una volta l’onere della manovra ricade per ben oltre la metà sul sistema delle Regioni e degli enti locali, in perfetto allineamento con le manovre precedenti e dunque senza la seria volontà di equilibrare la riqualificazione della spesa in maniera proporzionale tra i settori della Pubblica Amministrazione centrale, le Regioni e gli enti locali”. Lo dichiara il Vice Presidente Vicario dell’Upi, Antonio Saitta, Presidente della Provincia di Torino, ricordando, dati alla mano, che “per il solo anno 2012 su una manovra complessiva di 4,5 miliardi di euro, 2,3 miliardi, verranno dalle regioni e dagli enti locali, 0,9 dalla sanità, il 72% del totale.
Per il 2013 su un complesso di 10,5 miliardi, ancora una volta 5,2 miliardi sono a carico del
territorio e 1,8 a carico della sanità, dunque il 67% “. I dati sono contenuti nel documento che l’Upi ha inviato alla Commissione Bilancio del Senato, alle prese con l’esame della cosiddetta spending review, nel quale si evidenzia come “le norme che si intendono introdurre con il decreto legge “spending” determinano per le Province una riduzione di 1 miliardo dal 2013, cifra che di fatto svuota tutto il fondo sperimentale di riequilibrio”.
“Vorremmo ricordare – sottolinea il Vice Presidente Saitta – che questo fondo di riequilibrio, ora pari a 1,039 miliardi, deriva per 813 milioni dalla addizionale provinciale sull’energia elettrica, un importante tributo proprio provinciale che è stata soppressa nel 2011, e solo per la restante quota di 226 milioni origina dai “vecchi” trasferimenti erariali. Di fatto – commenta Saitta – lo Stato sta operando una acquisizione coatta di risorse proprie delle Province, senza, tra l’altro, dare indicazioni rispetto alla rideterminazione degli obiettivi del patto di stabilità interno per gli anni 2012 e seguenti.
Nessuno può infatti ritenere ancora raggiungibili i già ambiziosi obiettivi assegnati alle Province con una tale drastica riduzione delle entrate. O vengono rideterminati gli obiettivi assegnati, oppure si prenda atto del fatto che le Province non riusciranno a rispettare il patto”.
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