Dunston non basta, Banks sparisce
Molto meglio il quintetto di riserva, più aggressivo e coraggioso dei titolari. Escluso il pivottone, solito rombo di tuono
SAKOTA 5,5 – C’è ed è molto utile nell’unico momento buono, quello della rimonta finale. Però cilecca proprio laddove nessuno si aspetta una flessione ovvero nel tiro pesante. Cinque tiri, zero canestri, neppure quello della disperazione a 1′ dalla fine.
BANKS 4 – Valutazione -3: per uno che di solito aggiunge rimbalzi e recuperi a un bottino di punti corposo è un dato significativo. Siena sa che soffre i contatti e lo “bussa” fino a farlo arrabbiare: il fallo tecnico lo toglie definitivamente dalla partita.
TALTS 6 – Diesel sicuro, di quelli che non hanno particolari spunti ma che il lavoro lo svolgono sempre. Non è quello decisivo di gara 2, ma gioca con il giusto coraggio.
DE NICOLAO 6 (foto Raso) – Va in campo con la banda-riserve ed è il motorino che spinge alla risalita perché ha la faccia giusta e il cuore grande. Forse rosicchia qualche minuto a Green in vista di gara 4.
GREEN 4 – In gara 2 aveva trovato il coraggio e lo spunto per deciderla, nonostante la fatica e la difesa asfissiante. Stavolta crolla ancora prima del previsto, a partire dal primo quarto, e non si rialza mai. Vero, ci sono 5 assist, ma sono lampi nel buio pesto del -19 di plus/minus. Statistica che non ci piace ma che talvolta è drammaticamente significativa.
CERELLA 6 – Sbaglia tanto perché quando arriva vicino a canestro volano mazzate che lo ostacolano, però non molla mai ed è l’uomo che più di tutti mette l’energia per provare il recupero.
ERE 4 – Buio totale: Moss gli toglie l’aria, lo spazio, la tenuta mentale, lo spirito. E’ stanco e c’è da capirlo, però stavolta affonda senza riuscire a reagire. Proviamo a recuperarlo, altrimenti è durissima.
POLONARA 6 – Gli abbiamo dato un’insufficienza l’altro ieri (5,5), stavolta galleggia ancora da quelle parti ma non ci sembra giusto gettargli addosso la croce. Fatica ancora ma ha il coraggio di provarci e la capacità, qualche volta, di riuscirci.
DUNSTON 7 – Lui c’è e tutta Siena se ne accorge. Visto che non possono fermarlo, i toscani chiudono i rubinetti alla fonte (cioè sugli esterni) ma anche così il pivot trova il modo di colpire. Ma da solo, non ce la può fare.
IVANOV 5 – Vero, gioca molto poco, ma quando entra non dà mai l’idea di poter incidere. Vitucci si scusa pubblicamente per averlo usato a singhiozzo ma l’impressione è quella che non sia un peccato così grave.
SIENA: Brown 7,5; Eze 6; Carraretto 5; Rasic 5; Kangur 6,5; Sanikidze 5; Ress 5; Ortner 6,5; Janning 6; Hackett 7; Moss 8.
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